Ferrari ha fatto il proprio debutto a Piazza Affari. Il Cavallino Rampante, con il simbolo "Race" (già utilizzato a Wall Street) è infatti da oggi quotato a Milano, operazione che era stata annunciata proprio poco dopo l'evento americano. La cerimonia di apertura delle contrattazioni è partita con la consueta campanella che è stata suonata da Sergio Marchionne e John Elkann, rispettivamente Presidente della Ferrari e di FCA, oltre a Piero Ferrari, il figlio di Enzo. Come previsto, anche Matteo Renzi ha preso parte all'evento.

Palazzo Mezzanotte è stato tinto di rosso, con la grande parata dell'intera gamma Ferrari a deliziare i milanesi. In rosso però è stato anche il primo giorno di contrattazioni del 2016, in virtù dell'influenza del vento asiatico. Il titolo della Ferrari, infatti, all'apertura è stato scambiato a 43 euro, un valore inferiore rispetto ai 44 del 31 dicembre alla chiusura di Wall Street. In flessione fisiologica FCA a quota 8,48 euro, rispetto ai 12,92 di fine anno. Durante la giornata, il titolo del Cavallino ha subito anche uno stop delle contrattazioni per eccesso di ribasso, salvo poi riprendere a salire fino ai 43,67 euro della chiusura.

Raffaele Jerusalmi, AD Borsa Italiana, ha subito voluto ringraziare FCA per aver deciso di quotare Ferrari anche a Milano, ed ha dichiarato che entrerà a far parte dell'indice FTSE-MIB, tra i quaranta titoli più importanti della piazza. John Elkann ha descritto la giornata come "entusiasmante" ed ha definito il patto con Piero Ferrari una "garanzia di stabilità"; questi, a sua volta, ha ricordato la stretta di mano tra suo padre Enzo e l'Avvocato Giovanni Agnelli nel 1969, quando il Cavallino entrò nel gruppo Fiat.

Il presidente della Ferrari, rigorosamente con il maglioncino blu, durante la conferenza stampa ha rassicurato tutti sul calo del titolo: "Abbiamo visto movimenti strani a dicembre, oggi è un giorno strano e siamo nel mercato da 40 minuti". Sergio Marchionne ha parlato di un bond "entro il primo semestre 2016", oltre che di un aumento della produzione fino a 8-9 mila vetture entro il 2019, contro le 7.700 unità per l'anno appena iniziato. Il manager italo-americano vede la Ferrari come "un'azienda non automobilistica" ed ha ribadito che mai la produzione avverrà al di fuori dello storico stabilimento di Maranello. Marchionne è convinto che la Formula 1 sia l'obiettivo più urgente: "Il 2016 dovrebbe essere l'anno del ritorno in vetta. Abbiamo investito tantissime risorse finanziarie e stiamo lavorando per presentarci al via del Gran Premio d'Australia come la squadra da battere. Sarà difficile perché è un circuito che non ci è favorevole, ma continuo a dire a Maurizio Arrivabene che deve farlo per forza". Il Direttore della Gestione Sportiva era alla cerimonia con la cravatta aziendale e su di lui si è concentrata, a un certo punto, l'attenzione non solo dei tifosi ma anche di tutto il mondo finanziario. Marchionne ha parlato anche delle voci che vorrebbero un ritorno di Alfa Romeo in F1: "E' un'idea che ho da tempo, difficilmente potrà avvenire senza l'aiuto di un'altra scuderia. Se lo possa fare con Ferrari e in che modo è ancora da capire."

La quotazione di Ferrari anche a Milano rappresenta un altro passo nel processo della sua indipendenza da FCA. L'80% del Cavallino viene assegnato ai soci di FCA e di titoli obbligazionari a conversione obbligatoria. L'operazione si compierà nei prossimi giorni e ciò può spiegare le parole di Marchionne. Nel frattempo, ad abbellire Piazza Affari ci hanno pensato le splendide vetture esposte dal Cavallino: a partire dalla SF15-T, vincitrice di tre Gran Premi quest'anno con Sebastian Vettel, passando per LaFerrari, quindi la F12 Berlinetta, la FF, la F12 TDF da un lato e la 488 Spider, la California T e la 488 GTB, per la gioia dei numerosi appassionati in visibilio.

Fabrizio Crescenzi