La Ferrari si appresta a celebrare il proprio Gran Premio numero 1000 sul circuito di casa e Sebastian Vettel annuncia il passaggio in Aston Martin. Solo una semplice coincidenza? Da settimane sembrava che il trasferimento del tedesco nell'attuale Racing Point fosse cosa fatta, eppure l'annuncio era misteriosamente tardato ad arrivare. Forse solo per la precisa volontà dell'attuale pilota del Cavallino di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, per prendersi la sua piccola rivincita nei confronti di chi lo ha scaricato senza troppi complimenti.

Una festa da separato in casa. Il Mugello si appresta ad accogliere per la prima volta un Gran Premio di Formula 1, fortemente voluto dalla Ferrari che avrà così modo di festeggiare sul circuito di proprietà la sua presenza numero 1000 in Formula 1. Un week-end dove, al di là dei risultati sportivi, il vero protagonista sarà il team di Maranello. L'unico a vantare presenze in tutte le edizioni del Mondiale dal 1950 ad oggi. Tanto da presentare una livrea speciale color amaranto e lanciare una serie di iniziative, come quella che consentirà ai membri dei Ferrari Club di essere presenti sulle tribune dell'autodromo toscano.

E' QUI LA FESTA?

Insomma, tutto sembrava essere pronto per la celebrazione. Se non fosse che un annuncio, atteso da settimane e fino ad oggi misteriosamente rimandato, sia arrivato (puntuale come un orologio) proprio alla vigilia dell'appuntamento forse più importante per il Cavallino. Un piccolo sgarbo o, se preferite, una rivincita.

Le comunicazioni in Formula 1 non vengono fatte a caso. Anche le tempistiche di un comunicato stampa rivestono un importanza fondamentale sotto diversi punti di vista, non ultimo quello commerciale. E l'annuncio del passaggio di Vettel all'Aston Martin probabilmente rappresenta la volontà del tedesco di smarcarsi da una festa, da un evento, da un mondo che non gli appartiene più.

UN AMORE "TRADITO"

Un mondo al quale ha dato tutto sé stesso, sin dal proprio arrivo a Maranello. Ma dove i risultati sportivi non sono sicuramente stati all'altezza delle aspettative, con responsabilità che appartengono ad entrambe le parti. Da un lato, una monoposto mai realmente in grado di potersi battere ad armi pari con la formidabile Mercedes di questi anni. Dall'altro, un Vettel decisamente involuto, preda dei propri errori, privo della ferocia e della determinazione agonistica che sarebbero serviti per risollevarsi nei momenti più difficili.

L'auspicio è che, attraverso questo accordo pluriennale con Aston Martin, il quattro volte iridato possa ritrovare sé stesso. Tornando a mostrare di essere ancora un top driver, non la brutta copia di quel fenomenale pilota visto ai tempi della Red Bull e nella prima parte dell'esperienza Ferrari. Perchè la Formula 1 ha ancora bisogno di personaggi come Sebastian Vettel. Liberi da pressioni, capaci di dare il meglio e di offrire ancora delle prestazioni degne di un campione del mondo.

Marco Privitera