Eppure, Fernando Alonso lascia il dorato mondo della classe regina con un pizzico di rimpianto. Al di là delle dichiarazioni ufficiali ("questo è uno dei periodi più felici della mia vita, ma sento il bisogno di un cambiamento"), la netta sensazione è che l'asturiano abbia raccolto nel corso della propria carriera molto meno di quanto avrebbe potuto. Se si pensa che, dopo i risultati eclatanti colti soprattutto nella prima parte della propria avventura (primo successo a 22 appena compiuti, primo titolo a 24 anni, 1 mese e 28 giorni), le delusioni si sono moltiplicate con una sequenza di occasioni perdute che al giorno d'oggi non lo vedono salire sul podio da oltre quattro anni.

Colpa di scelte sbagliate, della capacità quasi innata di puntare sulle scuderie sbagliate al momento sbagliato, ma anche di un carattere per certi versi spigoloso e non semplice da gestire: alti e bassi che gli hanno pregiudicato le possibilità di vincere molto di più nel corso degli anni, costringendolo alla rincorsa di un successo che negli ultimi tempi (complice la fallimentare scelta di ritornare in McLaren) si era trasformato quasi in una vera e propria ossessione. Tanto da spingerlo a guardare verso nuovi orizzonti, con la partecipazione alla 500 Miglia di indianapolis lo scorso anno e l'impegno a pieno titolo nel Mondiale Endurance durante la stagione in corso.

E sono proprio queste le due opzioni più accreditate per il futuro dello spagnolo, il quale (non è un mistero) punta ad andare a caccia della Triple Crown per entrare di diritto nella storia dell'automobilismo. Al momento non vi sono conferme in merito a quelli che potranno essere i suoi programmi in chiave 2019, anche se tutti gli indizi (compresi i "cimeli" di Indianapolis e Le Mans che appaiono nel suo video di saluto non appena parla di "nuove sfide") propendono verso tali destinazioni. Probabile per lui la conferma dell'impegno a tempo pieno nel WEC, con l'attuale super-season che vedrà la disputa del suo ultimo round il 15-16 Giugno 2019 in occasione della 24 Ore di Le Mans, prima di dare vita alla nuova stagione 2019-2020 il cui calendario promette di essere molto più fitto rispetto a quello attuale. Al tempo stesso, risulta pressoché scontata per Fernando la presenza alla prossima Indy 500, sempre che lo spagnolo non decida di cimentarsi anche in altre gare nel corso della stagione proprio in terra americana, non ultima la 24 Ore di Daytona.

Nel frattempo, per lui ancora nove gare da disputare nell'attuale annata in Formula 1, per un lungo addio (o arrivederci?) che promette di preparare il terreno per la sua successione in McLaren: con Carlos Sainz nel ruolo di favorito ad ereditarne il sedile nel team di Woking, e Lando Norris principale candidato ad affiancarlo. Anche se il vuoto rimarrà comunque assai importante, per una Formula 1 che si ritroverà decisamente impoverita e costretta a salutare il pilota probabilmente più completo e carismatico del paddock. Buena suerte, Fernando!

Marco Privitera