Il clima in squadra è sereno, anche se tutti ribadiscono di voler mantenere i piedi per terra. Dichiarazioni rilasciate col contagocce, basso profilo e una sola parola d'ordine: lavoro, lavoro e ancora lavoro. Le prime risposte concrete si avranno solo a partire da Melbourne, ma la sensazione dall'esterno è che la SF70H possa costituire l'arma del riscatto dopo una stagione da dimenticare. Nel corso della pausa pranzo odierna, Sebastian Vettel ha rilasciato le proprie uniche dichiarazioni di questa seconda parte di test, prima di cedere il volante a Raikkonen per l'ultima presa di contatto con la pista prima di spedire tutto il materiale alla volta dell'Australia.

Abbiamo visto che un paio di volte questa mattina hai rallentato ne terzo settore: hai accusato dei problemi o è stata una tua scelta?

No, non è stato intenzionale...in fin dei conti lavoriamo solo per portare avanti il nostro lavoro: a volte andando più veloci, a volte più lenti, ma di sicuro siamo piu rapidi della settimana scorsa, per cui è chiaro che sento bene la macchina anche se sono solo i primi giorni. Bisogna guardare oltre al semplice tempo, dobbiamo raccogliere più dati, fare più giri...speriamo di riuscire a finire bene i test domani con Kimi. In generale direi che abbiamo lavorato bene, la squadra si è impegnata molto, dunque speriamo di proseguire nel modo migliore.

Un giudizio sulla durata delle Ultrasoft?

Difficile dirlo...magari due, tre giri al massimo. Ma a Barcellona è così: l'ultimo settore è molto impegnativo, ma il feeling è ottimo...certo paragonandolo all'anno scorso è incredibile, si riesce a osare molto di più.

Hai già dato un nome alla tua nuova macchina?

No ancora no...lo farò in Australia!

Sei convinto di poter raggiungere la Mercedes soprattuto in qualifica quest'anno, nonostante il loro bottone magico di cui tutti parlano?

E' la prima volta che ne sento parlare... ma forse non parlo con tutti! Comunque abbiamo molto da fare, un sacco di cose sulla nostra lista, tante novità da provare e da verificare. Certo, Melbourne è una pista particolare, ma abbiamo imparato molto nel corso degli anni, ed anche Barcellona ci regala degli spunti interessanti. Le macchine sono migliori, ovviamente per la natura della nuova Formula 1. Finora, guardando il numero di giri che la Mercedes ha messo insieme, credo che sia ancora molto veloce anche sui long run e sia la squadra da battere. Per noi non importa dove siamo ora: dobbiamo lavorare tanto e migliorare, per questo non credo che sia importante dove ci troviamo in questo momento, ma dove saremo più avanti nel corso della stagione.

Nel pomeriggio, il tedesco si è concentrato sulla simulazione gara: due stint con gomme Soft prima di montare le Medium per la parte finale, facendo siglare tempi costanti e competitivi, soprattutto se messi a confronto con quelli della Red Bull di Ricciardo. Il tutto in attesa di capire se nella giornata di domani potrà essere abbattuta la soglia dell'1'19": secondo l'ideal lap scaturito dalle rilevazioni odierne, il tedesco sarebbe potuto arrivare al 18.7, visto che nel suo giro più veloce ha alzato il piede nell'ultimo settore complice forse anche un degrado delle coperture Ultrasoft. Ma la Ferrari c'è: il vento catalano spinge la Rossa verso la riscossa.

Da Barcellona - Marco Privitera (ha collaborato Stefano De Nicolò)