Queste macchine sono più pesanti e per fermarle serve maggiore energia: può però essere ben veicolata a terra dall'impronta più grande dello pneumatico e dal carico elevato generato dalle vetture. Gli spazi di frenata, come visto fin dai primi giorni di test, si sono ridotti sensibilmente rendendo di conseguenza più difficili i sorpassi. Valutando quanto queste macchine abbiano ormai trasformato alcune curve - di fatto - in veri e propri rettilinei, appare chiaro che il fattore spettacolo quest'anno potrebbe tradire le attese. Le velocità massime sul rettilineo sono più basse rispetto alla passata stagione; circa 10 km/h in meno, anche se Brembo, fornitore di sette dei dieci team sulla griglia, ha previsto (anche se ancora a livello teorico) che queste monoposto possano raggiungere decelerazioni fino a 6 g.

Sono riapparsi inoltre su varie vetture i mozzi soffiati, al fine di aiutare la circolazione dell'aria e limitando l'impatto del profilo esteso delle nuove gomme, favorendo dunque l'espulsione del calore. Assicurano però da Brembo che essi "non hanno alcun effetto sul raffreddamento dei sistemi, tuttavia il lavoro con i team è molto stretto, data la necessità di fornire parti specifiche alle loro necessità". Il riferimento è alla modalità con cui alcuni team montano le pinze: taluni verticalmente, altri invece orizzontalmente nella parte bassa, abbassando il baricentro.

Da quello che si è apprezzato a bordo pista, inoltre, il maggior carico aiuta la frenata e da come abbiamo avuto modo di vedere si vedono meno bloccaggi. Quel che è certo è che le vetture sono ancora lontane dall'aver espresso il loro massimo potenziale, ed appare chiaro che saranno probabilmente le ultime giornate quelle più indicative, nel momento in cui vedremo le simulazioni di gara con importanti carichi di benzina.

Da Barcellona - Stefano De Nicolò

 

{jcomments on}