Nonostante i dubbi e le perplessità di molti addetti ai lavori, il format della Sprint Race, inaugurato lo scorso anno in Formula 1, è stato confermato da Liberty Media. Il weekend di Imola sarà la prima occasione per vedere la gara breve (soli 100 km) in questo 2022, dopo che lo scorso anno era stata protagonista a Silverstone, Monza e Interlagos. Sono però diversi i cambiamenti apportati al format, a partire dal punteggio ampliato rispetto alla passata stagione.

Cambiano location e punteggi

In primo luogo, ad essere state modificati sono stati due circuiti su tre rispetto a quelli che hanno ospitato la Sprint Race la passata stagione. L’unica pista confermata è stata l’Autodromo Carlos Pace di Interlagos, mentre Imola e il Red Bull Ring prenderanno il posto di Monza e Silverstone, che nel 2021 aveva tenuto a battesimo la gara breve.

Il cambiamento maggiore, che darà ancora più importanza alla gara del sabato, è quello che riguarda i punti assegnati. La passata stagione erano solo i primi tre classificati a far segnare rispettivamente tre, due e una lunghezza in classifica. Da sabato, invece, la zona-punti sarà sensibilmente ampliata, con i primi 8 dell’ordine d’arrivo a prendere punti. Otto saranno quelli assegnati al primo, sette al secondo e così via fino, appunto, all’ottavo classificato.

A differenza di quanto pareva inizialmente, sarà ancora l’ordine d’arrivo della gara Sprint a determinare la griglia di partenza del GP vero e proprio. Per le statistiche, però, il poleman sarà colui che ha segnato la miglior prestazione nella Q3 di venerdì, partendo quindi in pole nella gara breve. Di conseguenza, non avremo una “qualifica sprint”, ma una semplice gara “Sprint”.

Maggior peso per la classifica

Liberty Media, e in particolare Stefano Domenicali, hanno da sempre voluto spingere l’acceleratore su questo formato, anche andando contro il parere di molti tra team e addetti ai lavori. Prova ne sia il fatto che avrebbero dovuto essere sei gli appuntamenti con in programma la gara del sabato. In seguito, si è deciso di tornare alle tre gare Sprint, anche per non andare a gravare eccessivamente sulle finanze dei team.

La rivoluzione voluta in termini di punteggio va sicuramente in questa direzione; otto punti al vincitore sono tanti, specialmente se consideriamo che saranno i primi otto classificati a muovere la classifica, e non solo i primi tre come avveniva nella scorsa stagione. I puristi, però, continuano a storcere il naso, e con diverse ragioni.  Se si dovesse avere un campionato sulla falsa riga di quello dello scorso anno, sarebbe un peccato vederlo deciso da punti magari assegnati il sabato, e non la domenica in vero e proprio GP.

Inoltre, resta il vero vizio di questo format. Nonostante per le statistiche il poleman sarà colui che otterrà la miglior prestazione nelle qualifiche di venerdì, il vincitore della Sprint partirà primo nel GP. Bene per le statistiche, ma resta il problema principale: la qualifica vera e propria va a perdere il proprio significato, risultando svilita e svuotata di significato.

Resta il nodo relativo al budget cap: per ovviare a ciò, ogni squadra potrà in questa stagione spendere fino a 150000 dollari in più per ogni evento con Sprint Race. Staremo a vedere dunque cosa accadrà in pista, per un format che da sempre ha incontrato diverse resistenze.

Nicola Saglia