Il 29 dicembre 1962 Graham Hill conquistava il suo primo titolo iridato in F1 grazie alla vittoria ottenuta in Sudafrica nella prova conclusiva del Mondiale. Non fu solo il primo alloro per il britannico, ma anche l'unico che avrebbe conquistato la BRM. A distanza di sessant'anni, andiamo a rivivere le emozioni di quella giornata destinata a ritagliarsi un posto nella storia.

Graham Hill festeggia l’anno nuovo con il suo primo titolo

Osservando il calendario della F1 che si va espandendo ogni anno, molti tifosi hanno iniziato ad ironizzare sul fatto che prima o poi si finirà per correre a Natale o a Capodanno. Molti, soprattutto i più giovani, non sanno però che Graham Hill diventò per la prima volta campione nel pieno delle Festività, ovvero il 29 dicembre 1962.

Fu la gara di F1 ufficiale svoltasi più a ridosso dell’ultimo giorno dell’anno, perlopiù con un mondiale ancora tutto da giocare. Il confronto tra Graham Hill e lo scozzese Jim Clark fu infatti molto acceso e caratterizzò l’intera stagione, lasciando poco o nulla alla concorrenza. Lo scozzese della Lotus poteva contare sulla velocità e leggerezza della formidabile 25 con telaio monoscocca, mentre il rivale inglese poteva contare su una BRM finalmente competitiva.

Con la Lotus 25, Clark conquistò sette pole position su nove, contro le zero di Hill. L'unico tallone d'Achille per lo scozzese si rivelò essere l'affidabilità della Lotus 25. Hill poteva invece contare su delle prestazioni molto regolari che lo portarono a vedere la bandiera a scacchi in tutti i Gran Premi.

Dopo il successo conquistato a Watkins Glen, Clark per tenere aperte le sue speranze mondiali avrebbe dovuto vincere l'ultimo appuntamento nel paese sudafricano. Come spiega lo stesso Graham Hill nella sua autobiografia:

Per noi era importante che Jim Clark non vincesse. Ero esattamente a nove punti davanti a lui, il che significa che se avesse guadagnato nove punti vincendo la gara avrebbe uguagliato il mio punteggio, a condizione che a mia volta non avessi preso punti. In caso di questo pareggio, avrebbero preso in considerazione il numero di gare vinte. [...]

Prima dell'evento ufficiale, si svolsero due gare nel mese di dicembre sui circuiti di Kyalami e Westmead, vicino a Durban. L’ospitalità locale aiutò molto i piloti ad alleviare il fatto che avrebbero trascorso il Natale lontano dalla propria casa, ritrovandosi a consumare il pranzo natalizio su un prato, come raccontato sempre da Hill.

L'appuntamento conclusivo del Mondiale si svolse sul circuito di East London, che sarebbe successivamente sostituito da Kyalami, sulla costa dell’Oceano Indiano. La pista era molto esposta ai venti forti, come ricordato da Graham Hill nella sua autobiografia:

Il circuito dell’East London, si trova proprio sul lato dell’Oceano Indiano, dove ci sono dei venti molto forti. Ci sono due curve veloci appena passati i box e la pista stessa è molto esposta; [..] con due curve particolari diventano molto pericolose. [...] Il vento influenzava anche i nostri rapporti con il cambio”.

La sfida finale di East London

Già durante le prime prove libere, che si svolsero il 26 dicembre durante il Boxing Day (festività del Regno Unito), Clark e la Lotus sembravano avviati verso una facile vittoria. Hill seguiva con un ritardo di circa 0"7 rispetto allo scozzese. Lo stesso copione si ripeté nella sfida per la pole position, con Jim Clark al comando con un vantaggio di tre decimi sul rivale.

Prima della partenza della gara, i piloti sfilarono lungo la pista, seduti su delle MG. A differenza di ciò che accade nelle gare moderne, gli spettatori scavalcarono le barriere per poter approcciare direttamente i piloti. Una folla di gente si riversò festosa in pista, iniziando a dare pacche sulle spalle e stringere le mani ai piloti, fino a quando il giro di presentazione non fu terminato.

Jim Clark scattò bene dalla sua pole e prese subito la testa della gara, mentre Hill seguiva in seconda posizione con un ritmo molto più lento. Lo scozzese continuò a spingere con la sua Lotus tanto da guadagnare 15 secondi di vantaggio su Hill, che inseguiva in seconda posizione.

Clark sembrava avviato a una vittoria facile quando, al 63° giro, la Lotus cominciò a perdere fumo costringendolo al ritiro. A causare il problema fu un bullone allentato del distributore, il quale favorì una perdita d’olio, causando il ritiro.

Hill nella sua autobiografia ricorda quando comprese di aver vinto la gara e il mondiale:

 Solo quando vidi per due giri consecutivi Jimmy, fermo ai box, capii che avrei vinto la gara. [...], Mi resi conto che, anche se fossi crollato, avrei comunque vinto il Campionato. A quel punto, ogni pressione svanì, ed io potei proseguire come in una crociera verso casa, andando a vincere gara e il Campionato”.

Terminata la gara con la vittoria e il titolo iridato in tasca, Hill fece un ulteriore giro di pista a passo d'uomo, mentre i spettatori si riversarono ancora una volta in pista per applaudire e stringere la mano al campione.

Un regalo di Natale in ritardo per Hill che festeggiò in Sudafrica, prima di trascorrere il Capodanno nella prigione di Karachi.

Questa però è un’altra storia.

Chiara Zaffarano