Trent'anni fa il mondo assisteva al capolavoro di Ayrton Senna. Correva l'11 Aprile 1993 e, non a caso, a Donington pioveva. Il brasiliano, nel giorno di Pasqua, riuscì a rendersi protagonista di un'impresa fuori dal comune mettendo a segno ben cinque sorpassi nel corso del primo giro, in una gara che poi lo avrebbe visto dominare sino alla bandiera a scacchi.

Ancora una volta Senna è Magic

Domenica inglese, clima decisamente invernale con soli 6°, pista nuova per la Formula 1. Era Pasqua, una giornata di redenzione, che porta a nuova vita. Per Senna le cose, in quei giorni, giravano più o meno così: contratto gara per gara, motore V8 Ford poco potente, piloti del team Williams favoriti...tutto sembrava essere presagio di un weekend difficile, ma non per il brasiliano. Ayrton sotto la pioggia esaltava la sua guida ed il pubblico: vederlo in azione era uno spettacolo.

In pista era un animale da competizione, non aveva paura di niente. Talento puro, magico, così come il soprannome Magic, specialmente sotto la pioggia. Senna era manifesto di quella magia che non era solo velocità, ma anche spiritualità. Ayrton, infatti, stregava sia per il suo modo di guidare che per il lato mistico del suo carattere. Una dolcezza e fragilità che lo riportavano con i piedi per terra: la leggenda altro non era che quella di un uomo dai grandi valori.

L'acqua, il suo elemento

Qui non si tratta di segni zodiacali, di elementi a cui associarli. Anzi, pensando ad Ayrton sembra che anche le stelle giocassero la loro parte nelle contrapposizioni della sua vita. Senna è un Ariete, il cui elemento è il fuoco: istintivo, pieno di energia, coraggioso; in pista, però, ha la meglio sotto l'acqua... l'opposto. Mentre la pioggia distrugge le certezze, confonde, Magic crea capolavori, dipinge le sue gare più belle. E dopo Monaco 1984, in cui il mondo scoprì il suo talento, a Donington nel 1993 divenne un tutt'uno col suo elemento di gloria.

Ha danzato sotto la pioggia, mettendo in scena la coreografia più bella. Senna ha ammaliato tutti, anche gli avversari rimasti pietrificati davanti alla naturalezza e scioltezza con cui guidava, quasi come se fosse un elemento unico con la propria vettura.

La gara

Tornando a quella domenica inglese, il brasiliano sembrò essere l’unico a correre su binari asciutti, infilando un giro destinato ad entrare nella storia della Formula 1. The Lap of The God: quasi un gioco di parole se si pensa ad un'altra grande leggenda sportiva, ovvero la mano de Dios di Maradona. Una beffa pensando a come sono state realizzate queste imprese, perché solo così possono essere definite. Entrambe con l'Inghilterra come scenario, entrambe d'astuzia. Se quella del calciatore argentino però fu una scorrettezza a termini regolamentari, Senna agì d'intelligenza e strategia sempre nei limiti del regolamento.

Ayrton realizzò il GPV in 1:18.029 in maniera involontaria, visto che a causa di un'incomprensione con il team transitò dalla corsia dei box, convinto di essere stato chiamato per il cambio gomme. La gara fu infatti un susseguirsi di acquazzoni e di schiarite. L’unico che però non si scompose fu proprio lui, Ayrton Senna. Tenendo un passo gara inarrivabile, mentre gli avversari (Prost su tutti) accumulavano errori di guida e strategie sbagliate.

Ecco perchè il Gran Premio d'Europa 1993 è diventato una gara indimenticata e indimenticabile. Forse, nella storia della Formula 1, può essere considerata come una delle ultime occasioni in cui il talento di un pilota ha prevalso sulla competitività di una vettura.

Le parole di Ayrton

È stata una gara corsa come ai miei vecchi tempi: con il cuore. Spingendo e usando la testa quando dovevo farlo. Non so quante volte ci siamo fermati per le gomme, penso che sarà sicuramente il record di ogni gara. Guidare con le slick sul bagnato e in queste condizioni così scivolose è stato tremendo. Una fatica incredibile, perché semplicemente non si percepiva il feeling della macchina. Dio è grande. Grande e potente e quando Lui vuole, nessuno può dire niente di diverso”.

https://youtu.be/ppeE3XEdGj0

Donington 1993, un GP descritto alla perfezione da queste parole del brasiliano: "Pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite. Accade qualcosa. E immediatamente riesci a correre un po’ più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all’esperienza. Puoi volare molto in alto".

Anna Botton