Nikita Mazepin, in collaborazione con Uralkali, ha annunciato di aver creato una fondazione dal nome “We Compete As One” con l’intento di aiutare gli atleti russi e bielorussi che hanno perso la possibilità di competere nelle rispettive categorie per motivi politici.

MAZEPIN FONDA "WE COMPETE AS ONE"

La recente guerra in Ucraina ha dato uno scossone anche alla F1, che si è vista improvvisamente costretta ad estromettere piloti e sponsor di nazionalità russa dalle proprie competizioni. E' stato infatti richiesto di firmare un documento in cui si dichiara di correre come atleti neutrali e senza inno, impegnandosi di aderire ai principi di pace voluti dalla Federazione. A farne le spese maggiormente è stato Nikita Mazepin, licenziato in maniera immotivata ed improvvisa a suo dire dal team Haas proprio al termine dei test F1 a Barcellona e senza aver possibilità di adeguarsi alle nuove regole.

Mazepin in una videoconferenza andata in onda oggi ha voluto svelare quali saranno le sue mosse future, tra cui la creazione di questa nuova fondazione. We Compete As One, questo il nome scelto, avrà l’intento di supportare ed aiutare tutti gli atleti russi e bielorussi che hanno perso la possibilità di gareggiare nelle rispettive categorie per motivi politici.

Mazepin ha spiegato che la fondazione andrà a dare supporto finanziario a tutti gli atleti che sono impossibilitati a competere, ma darà anche aiuto legale per le cause e psicologico per la salute mentale.

LE DICHIARAZIONI DI URALKALI

A riguardo la società Uralkali ha dichiarato: “La nostra società considera irragionevole la decisione della Haas e ritiene che lo sport debba essere libero dalla politica e dalle pressioni esterne. Alla luce di quanto elencato, Uralkali intende tutelare i propri interessi e si riserva il diritto di avviare procedimenti giudiziari. Richiede inoltre il risarcimento dei danni ed il rimborso degli importi già pagati per la stagione di F1 2022”.

“La Haas ha ricevuto la maggior parte del finanziamento per la stagione risolvendo il contratto di sponsorizzazione prima della gara inaugurale. Haas non ha quindi adempiuto ai suoi obblighi nei nostri confronti. Uralkali chiederà quindi il rimborso immediato delle somme già ricevute da Haas. Utilizzeremo i soldi del rimborso e la parte rimanente del finanziamento per il 2022 per creare la fondazione We Compete As One in supporto degli atleti”.

LE DICHIARAZIONI DI MAZEPIN

Nikita Mazepin ha invece dichiarato: “Non credo si possa usare lo sport per rivendicazioni politiche, non è questo lo sport che vogliamo. Sosterremo gli atleti che non possono gareggiare per colpe non loro per rispetto dei sacrifici che hanno fatto. La nostra porta è aperta a tutti. Io avevo accettato di correre senza bandiera, la mia squadra mi ha proprio impedito di farlo. Non gareggerò in altri campionati, mi concentrerò per lavorare con la fondazione che ho creato.”

Julian D’Agata