Ospite della puntata 378 di Circus!, il format di Radio LiveGP, Gian Carlo Minardi ha tracciato un quadro di quanto visto nelle ultime giornate di test della scorsa settimana. La chiacchierata non si è fermata alla F.1 di oggi, ma si è rivelata anche l’occasione per andare a toccare diversi temi che stanno a cuore al manager faentino, vero e proprio cuore pulsante del motorsport italiano.

Imola, il trionfo della passione italiana per il motorsport

Sicuramente, uno degli argomenti principali che hanno tenuto banco nei giorni scorsi è stato il rinnovo del contratto dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari con il Circus fino almeno al 2025. “Un traguardo raggiunto grazie al lavoro svolto da un team con a capo Angelo Sticchi Damiani dell’ACI, il Ministero dell’Economia, la Regione Emilia-Romagna, la Motor Valley e il Conami, il consorzio che è proprietario dell’impianto”, ha dichiarato Minardi.

Un grande onore per l’Italia, che ospiterà così due gare nel corso della stagione, unica nazione insieme agli USA. “Nonostante le difficoltà organizzative e economiche, le cose stanno andando bene anche se condizionate dalle regole del 75% della capienza delle tribune. Il pubblico sta rispondendo bene e questo ci fa piacere; Imola deve dimostrare che la passione per l’automobilismo è enorme in Italia, e in particolare in Emilia-Romagna”.

Tante variabili nei test, Red Bull e Ferrari sembrano aver lavorato bene

Parlando di quanto visto in pista, Gian Carlo Minardi ha delineato un quadro abbastanza preciso, anche se i risultati non sono certo facili da interpretare. “I test sono difficili da valutare, con tante variabili in possesso degli ingegneri. È difficile dire quali siano le reali potenzialità sul campo. La Red Bull è estremamente interessante sia esteticamente che come prestazioni, mentre la Ferrari ha fatto un grandissimo salto in avanti, e se la F1-75 sarà competitiva ci farà divertire”.

Per quanto riguarda la Casa della Stella a Tre Punte, invece, il faentino ha preferito non sbilanciarsi troppo.  “Mercedes ha dato segnali negativi per l’affidabilità, ma ho visto comunque facce serene. Il porpoising di cui soffrono le vetture di Brackley era una delle caratteristiche degli anni ’90 e la macchina che riusciva a domarlo (per esempio la Williams con sospensioni attive) era quella vincente. A breve, comunque, gli ingegneri risolveranno il problema, abbiamo già visto il salto di qualità da Barcellona a Sakhir”.

Ma quando vedremo i reali valori in campo di questa stagione? Minardi pensa che non dovremo aspettare troppo: “Già alle prime gare vedremo i team migliori davanti, ma suppongo che al primo GP europeo avremo i veri valori con gli sviluppi portati dagli ingegneri. Quindi, a Imola dovremmo vedere il reale potenziale di tutte le squadre”.

Con il cuore sempre a Faenza

Non esita Gian Carlo ad indicare quale sia il suo team favorito. “Chiaro, il mio cuore e il mio tifo vanno sempre all’Alpha Tauri, ma guardo con simpatia anche alla Ferrari”. È però una F.1 totalmente diversa da quella che ha lasciato 18 anni fa: “La massima formula oggi ha fatto dei passi tali per cui è impossibile pensare di mettere in moto un team come era la Minardi all’epoca. Alpha Tauri oggi ha 500 persone a Faenza e 100 in Inghilterra con 350 ingegneri. È impossibile ricreare quello che era lo spirito che avevo io quando ho iniziato”.

Proprio su questa osservazione si è imperniato un altro argomento della chiacchierata, cioè l’ingresso di Andretti nel Circus. “Non sarà facile per lui, anche se ha un potenziale economico importante. La vedo difficile, soprattutto per l’abbinamento con Alpine che al momento pare il fanalino di coda della categoria. Certo, gli auguro di riuscirvi perché la F.1 ha bisogno di nomi così importanti. Attenzione però, perché i team attuali non accettano di buon occhio chi vuole entrare per questioni prettamente economiche”. Parole che indirettamente confermano quelle di Toto Wolff di qualche giorno fa, che aveva espresso i propri dubbi sull’arrivo del team americano.

È sempre un piacere discutere con Gian Carlo Minardi, persona cordiale e diretta, che coglie sempre aspetti particolari del mondo dei motori, grazie anche alla sua lunga esperienza. Non resta ora che attendere le prove di venerdì, quando si accenderanno le power unit e finalmente avremo i primi riscontri della stagione.

Nicola Saglia