Il futuro di Mick Schumacher in F1 è appeso un filo e secondo gli ultimi rumors già questa settimana dovrebbe arrivare l’annuncio della fine del suo rapporto con Haas. Ma siamo sicuri che si tratti della scelta giusta per il team americano, oppure il giovane tedesco ha già dimostrato tutto quello che aveva da dare alla massima serie, rendendo inevitabile il suo addio?

UN RAPPORTO MAI DECOLLATO

Mick Schumacher e Haas, un matrimonio che sembrava partito sotto i migliori auspici. La squadra americana era felice di avere un giovane così promettente tra le sue fila, mentre Mick, dopo aver dimostrato di potersi imporre nelle serie minori, aveva ottenuto la grande chance in F1. Ma dopo due anni qualcosa sembra essere andato storto, considerati i risultati del tedesco e le voci che lo vorrebbero appiedato alla fine di questa stagione. Mick Schumacher, infatti, non è riuscito a dimostrare il suo valore in questa esperienza al volante della Haas, ottenendo come miglior risultato un sesto posto in Austria.

Poca roba considerate le aspettative, ma soprattutto visto anche quello che Kevin Magnussen è riuscito a fare con la stessa auto, battendo quasi regolarmente il giovane tedesco. Mick infatti non è riuscito ad imporsi con regolarità, finendo molto spesso fuori dalla zona punti e procurando non pochi grattacapi economici ad Haas per i numerosi incidenti che lo hanno visto coinvolto. Questo ha fatto sì che nemmeno il rapporto con Gunther Steiner potesse mai decollare, nonostante il manager austriaco lo abbia protetto in più di un'occasione. Steiner infatti ha anche criticato il suo pilota, non nascondendo di aspettarsi molto di più da lui in questa seconda stagione nel Circus.

UN COGNOME PESANTE

Ma i risultati di Mick non sono del tutto da buttare, in quanto il tedesco ha anche ottenuto qualche buona prestazione dando cenni del suo talento. Come dimenticare la battaglia a Silverstone con Verstappen, oppure quella con Lewis Hamilton in Austria nella Sprint Race? Segnali positivi, certo, ma non abbastanza. Soprattutto considerando il cognome che porta. Da uno Schumacher tutti si aspettano infatti delle meraviglie, ed invece Mick ha "solo" dimostrato solo di poter essere un pilota normale, pur riuscendo nelle battaglie in pista a farsi valere contro piloti ben più blasonati. Ma il talento naturale è ben altra cosa: basta vedere gli esordi di Vettel o Verstappen (per non scavare troppo indietro nel tempo), capaci di imprese andate al di là del valore della monoposto che guidavano.

Inoltre, a difesa di Mick Schumacher, c’é l’attenuante auto: la Haas non è di certo un missile, e portarla in top ten (oltre al talento) richiede anche una certa dose di fortuna. Fortuna che ha sicuramente girato più dal lato box del compagno che dal suo, ma chissà cosa sarebbe accaduto se il giovane tedesco avesse avuto una monoposto più competitiva tra le mani. Difficile dare un giudizio basandosi solo su questo, ma sarebbe ingiusto se la carriera di Schumacher in F1 dovesse finire a causa di due stagioni difficili in Haas.

HULKENBERG SCELTA POCO LUNGIMIRANTE?

E allora cosa fare? Dare il ben servito a Mick e ributtare nella mischia Hulkenberg, che già è fermo da qualche anno, probabilmente non risolleverà le sorti del team americano. Dare la possibilità a Schumacher di poter crescere ancora, in un contesto che non riponga eccessive aspettative su di lui, potrebbe però rivelarsi la scelta più saggia.

Ma nella F1, si sa, il tempo è poco e non è soltanto la fortuna a farla da padrone. Schumacher avrebbe dovuto dimostrare sicuramente qualcosa in più soprattutto dal punto di vista della regolarità, che invece non è stata uno dei suoi punti di forza. Le strade tra Mick e la Haas sembrano separarsi, anche se non è ancora detta l’ultima parola. Steiner ha infatti confermato che avremo una risposta in settimana e questo potrebbe anche voler dire la riconferma di Mick. 

D’altronde le alternative sul piatto sono poche, e puntare su un pilota esperto ma con una carriera quasi al capolinea potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata in ottica futura. Dare un'ultima chance a Mick potrebbe restituire invece la fiducia smarrita al tedesco che, una volta scrollatosi di dosso il peso di dover continuamente dimostrare di valere il cognome che porta, potrebbe concentrarsi unicamente sulla sua guida ed ottenere i risultati indispensabili per guadagnarsi un sedile in Formula 1. E voi cosa ne pensate: Mick Schumacher merita un'altra chance?

Julian D’Agata