Il Mondiale di F1 2023 prenderà il via tra poco meno di due settimane, ma la stagione alle porte rischia di rivelarsi uno snodo cruciale per il futuro di diversi piloti. Da chi ha un contratto in scadenza a coloro attesi alla "prova del nove", andiamo a scoprire chi potrebbe rischiare il sedile qualora i risultati non dovessero essere all'altezza delle aspettative.

SERGIO PEREZ

Uno dei sedili più scottanti della prossima stagione è sicuramente quello di Sergio Perez. Il messicano di Red Bull, infatti, ha sofferto parecchio finora la concorrenza del due volte campione del mondo Max Verstappen, con il rapporto tra i due che non sarebbe più idilliaco specialmente dopo i fatti del GP Brasile 2022. Inoltre, nonostante Perez abbia aiutato l’olandese nella vittoria dei suoi titoli e fornito un contributo fondamentale a Red Bull per la conquista di quello Costruttori, il fatto di aver mancato il secondo posto finale nel Campionato Piloti F1 2022 (anche a causa del comportamento di Verstappen) non volge a suo favore.

In questa stagione, la coppia potrebbe arrivare ai ferri corti e Red Bull, anche per tutelarsi, ha già ingaggiato Ricciardo come pilota di riserva. L’australiano potrebbe subentrare proprio a Perez dal 2024, un anno prima della scadenza naturale del contratto del messicano, qualora gli screzi tra i due dovessero continuare.

YUKI TSUNODA

Rimanendo in orbita Red Bull, un altro pilota il cui sedile risulta "bollente" in questa stagione di F1 2023 è quello di Yuki Tsunoda. L’esuberante giapponese finora non ha raccolto grandi risultati, perdendo lo scontro diretto con l’ormai ex-compagno di squadra Gasly. L’arrivo di Nick De Vries al posto del francese potrebbe rappresentare un problema per Yuki: se anche l’olandese dovesse fare meglio di lui, allora Helmut Marko potrebbe perdere definitivamente la pazienza e puntare su un altro giovane talento della Red Bull Academy. Tsunoda dovrà dimostrare di essere non solo veloce se vorrà conservare il sedile, ma anche costante. Soprattutto considerando il numero di incidenti annoverati finora nel curriculum.

CARLOS SAINZ

Il sedile di Carlos Sainz in Ferrari per il momento non è in discussione, in quanto lo spagnolo ha sempre goduto della fiducia del team e di un buon rapporto con il compagno di squadra. L’arrivo di Vasseur avrebbe potuto mescolare le carte, ma il manager francese ha deciso per il momento di puntare sulla stabilità e dare parità di status ai piloti. Ma se la SF-23 dovesse mostrarsi competitiva in questa stagione di F1 2023, il rischio di avere due galli in un pollaio è seriamente concreto. 

Sainz ha sempre detto di voler vincere il Mondiale con la Rossa così come Leclerc, ed i risultati fatti da entrambi all’inizio di questa stagione potranno risultare determinanti. Dando per scontato il rinnovo del monegasco con il Cavallino grazie alla fiducia dell’ambiente e di Vasseur, condita anche da ottime performance, per lo spagnolo potrebbe tirare una brutta aria nel caso in cui venisse relegato al ruolo di seconda guida. Alcuni rumors lo danno in direzione Audi, e considerato il rapporto che il padre ha con il marchio, potrebbero non essere così infondati. Sainz vuole essere il leader o quantomeno avere pari opportunità e non è detto che Ferrari possa garantirgli questo status ancora a lungo.

ALEXANDER ALBON

Il caso di Alexander Albon è differente da quelli descritti finora. Il pilota anglo-thailandese ha vissuto suo malgrado una parabola discendente che lo ha portato da titolare in Red Bull a pilota di riserva della scuderia di Milton Keynes. Nel 2022 è riuscito a rientrare in griglia grazie alla Williams, che si è trovata a fare i conti con la partenza di George Russell. Nella passata stagione però Albon ha ottenuto come miglior risultato un nono posto nel GP Miami e quattro punti totali nel Mondiale Piloti. 

Certo la Williams non è stata un missile negli ultimi anni, ma il suo predecessore è riuscito a dimostrare che qualcosa in più fosse possibile ottenere. L’anglo-thailandese è sempre stato considerato un giovane talento, ma gli anni passano e l’arrivo di Sargeant potrebbe metterlo in difficoltà. Se il rookie americano dovesse fare meglio di lui, allora il suo sedile potrebbe essere seriamente a rischio. WIlliams potrebbe infatti decidere di liberarsi del suo scomodo ingaggio, per fare posto ad un altro giovane talento da lanciare nel Circus per valorizzare la propria Academy. O magari perché dotato di una valigia più "pesante".

LEWIS HAMILTON

Discorso diverso per Lewis Hamilton. Il britannico sicuramente non è mai stato messo in discussione da parte del team, né si può affermare che il suo sedile...scotti. Il sette volte iridato ha ancora fame e non sarà qualche sconfitta subita da Russell ad abbatterlo, quanto piuttosto a motivarlo ulteriormente. Hamilton vuole con forza l’ottavo titolo ed infatti si inizia già a parlare di un rinnovo con Mercedes in tempi brevi. Ma cosa potrebbe succedere se il Mondiale dovesse proprio vincerlo nel 2023? Lewis potrebbe decidere di appendere il casco al chiodo non avendo più nulla da dimostrare, lasciando così la F1 con l’eredità di pilota più vincente di tutti i tempi. Hamilton potrebbe dunque ritenersi soddisfatto e cercare altrove nuovi stimoli: ed è probabile che una clausola di uscita, in caso di vittoria del titolo, sia presente nel suo contratto.

Julian D’Agata

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