E’ un Mario Isola moderatamente soddisfatto quello che ha parlato oggi durante l’ultima giornata dei test a Barcellona. Il boss della Pirelli in Formula Uno si è mostrato sorpreso dai tempi ottenuti dai piloti in questi primi giorni di lavoro e ha dato i primi numeri della stagione riguardo agli pneumatici. “Fino adesso è stata una buona sessione di test, stiamo avendo ottimi riscontri”. Così si è presentato Isola ai giornalisti. Tra le altre cose, ha già dato i delta (cioè le differenze di prestazione) tra i cinque compounds portati in pista: “Tra C1 e C2, le mescole più dure, abbiamo circa da 0.8 a 1 secondo, ma in gara dovrebbe essere meno accentuato; in questo caso le prestazioni sono influenzate dalle basse temperature di questi giorni. Tra C2 e C3 abbiamo trovato circa 7 decimi di gap, tra C3 e C4 e C4 e C5 circa 6 decimi. La mescola C5, però, non è adatta a questa pista, si fa fatica anche a fare un giro lanciato con questa gomma qui a Barcellona”. “L’asfalto è molto aggressivo rispetto all’anno scorso,- ha continuato Isola- e abbiamo riscontrato un po’ di graining, come del resto ci aspettavamo”. Molto importante il fatto che non siano stati denunciati (al momento) da parte dei team problemi di blistering: “Non abbiamo problematiche di questo tipo per adesso. Per quanto riguarda il degrado, invece, dovremo aspettare la prossima sessione di test (in programma la prossima settimana), quando i team saranno più concentrati sulla prestazioni delle gomme e sapranno darci indicazioni più dettagliate”. Certo, qualche notizia comincia ad arrivare a Pirelli, ma è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni: “Abbiamo i dati di qualche long run con il pieno di benzina, ma ancora non sono pienamente significativi”. Mario Isola è soddisfatto del lavoro svolto dai suoi uomini: “E’ una situazione positiva, in linea con quanto ci aspettavamo. Qualcuno si lamentava del grip ma per me è un po’ difficile capire le motivazioni, soprattutto se guardiamo i tempi, dal momento che siamo in linea con lo scorso anno, considerando i 10 chili in più sulle vetture”. Proprio i tempi sul giro hanno rappresentato la maggior sorpresa per il capo della Pirelli: “Con le nuove regole tecniche dovevamo avere un gap in negativo rispetto all’anno scorso di 1/1,5 secondi, ma non è questo il caso. La pole era 16.1 in condizioni completamente differenti. Non siamo molto lontani dall’anno scorso”. Anche le squadre sembrano essere abbastanza ravvicinate nelle prestazioni: “I team sembrano  molto vicini; chiaramente dobbiamo capire se stanno nascondendo qualcosa o no, ma al momento sembrano molto vicini”. Argomento di discussione sono state le temperature delle termocoperte, abbassate sul posteriore: “Le temperature più basse delle termocoperte non influenzano tanto la stabilità al momento. Il graining è arrivato in particolare sulla gomma anteriore sinistra, ma è la normale situazione di Barcellona. Non abbiamo mai avuto problemi con la gomma posteriore, mentre siamo tornati a 100 gradi all’anteriore perchè sappiamo che alcuni team potrebbero avere problemi; ma sul posteriore questo sarebbe una sorpresa”. “Al momento abbiamo risultati diversi dai team, ma è una situazione normale quando ci sono dei regolamenti nuovi. Vedendo le performance, non sembra ci sia un calo di prestazioni, anche se il target della Federazione era ridurre la perdita totale di downforce in scia. Dalla prossima sessione potremo capire meglio il quadro. Se qualcuno farà fatica a trovare la finestra di utilizzo, gli ingegneri lavoreranno per risolvere i problemi. E’ il segreto di qualsiasi team in ogni circuito”. Così si è espresso Mario Isola, che ha anche gettato uno sguardo al futuro: “Cominceremo i nostri test in Bahrain con Toro Rosso e McLaren, poi continueremo anche a lavorare per il 2020. Abbiamo bisogno di una macchina che sia rappresentativa delle aspettative di performance, perchè avremo dei regolamenti molto diversi”. Ora si tratterà quindi di aspettare la prossima settimana per avere risposte più esaurienti sulle nuove mescole; l’ottimismo di Mario Isola lascia comunque intuire che in casa Pirelli siano soddisfatti del lavoro svolto finora. Nicola Saglia