Le pagelle relative alla Haas per il campionato di F1 2020 non possono mostrare lati incoraggianti. Tre punti nel Costruttori e un anonimato impressionante caratterizzano un'annata da dimenticare il più in fretta possibile.

Team: inclassificabile

La tentazione di mettere un voto basso, visti i risultati raccolti dalla scuderia americana, è molto forte, tuttavia non dobbiamo dimenticare gli effetti del 2020 sulla Formula 1. Diciamolo apertamente: Haas rappresenta uno dei team che, per business plan e altri motivi, deve aver risentito maggiormente della "sberla" finanziaria riservata dal Covid-19. Per questo, pensiamo sia meglio sospendere il voto.

In ogni caso, abbiamo l'impressione che il 2020 avrebbe comunque messo all'angolo la scuderia americana. I limiti sono evidenti (ormai da tempo) e l'impiego della PU Ferrari non ha fatto altro che amplificarli. Tre punti e il penultimo posto nel Costruttori, visti in questa prospettiva, sono grasso che cola. L'approccio stagnante a quello che doveva essere l'ultimo anno della filosofia tecnico-sportiva corrente lasciava aperti parecchi dubbi sul futuro di questa realtà. In tutta onestà, per quanto si possa intravvedere un futuro da junior team del Cavallino Rampante, i dubbi rimangono.

Romain Grosjean: voto 5

Parte dell'approccio stagnante degli americani trova riflesso nella coppia di piloti titolari del 2020, un oggetto misterioso, per quanto collaudato, che si porta dietro errori endemici e limiti mai del tutto esplorati.

Esaurita questa premessa comune, la stagione di Grosjean non si discosta molto dalle precedenti. Probabilmente dovremmo indagare meglio sul lavoro sporco svolto dietro le quinte, ma nel 2020 della Haas tutto si affossa nell'anonimato. Romain meriterebbe un sei per i punti raccolti e per come si approccia all'appiedamento, ma la manovra che innesca l'incidente in Bahrain rimane il modo peggiore per salutare l'ambiente della Formula 1.

Kevin Magnussen: voto 5

Con la vettura 2020 non si poteva fare nulla di eccezionale e la stagione di K-Mag si instrada sui binari dell'anonimato, condita da parecchi ritiri. A fronte di qualifiche anche decenti e primi giri interessanti, il costante e progressivo naufragio nelle retrovie durante le gare giustifica l'insufficienza. Kevin rimarrà negli annali come un cliente difficile nel dare strada agli avversari e come un mistero irrisolto per quanto riguarda le reali potenzialità e prestazioni.

Pietro Fittipaldi: voto 6

Illuso dalle prospettive sul futuro, Pietro riesce comunque a guidare nella massima Formula per due Gran Premi, come sostituto di Grosjean. Dal punto di vista prestazionale non poteva fare di meglio, con il materiale a disposizione. Una stretta di mano, pacche sulle spalle e belle parole: forse l'esperienza in F1 di Pietro Fittipaldi si esaurisce qui, ma la dignità con cui il brasiliano affronta la situazione rappresenta l'unica nota positiva nelle pagelle di un'annata da dimenticare per la Haas.

Luca Colombo

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