Il "Public Investment Fund" dell’Arabia Saudita (PIF), avrebbe fatto un offerta di 20 miliardi di dollari a Liberty Media per acquisire e controllare i diritti commerciali della F1. Offerta che gli americani, almeno per il momento, avrebbero rimandato al mittente.

L'ARABIA SAUDITA VUOLE IL CIRCUS

L’Arabia Saudita, dopo aver recentemente annunciato che si correrà a Jeddah fino al 2027, avrebbe anche fatto un offerta a Liberty Media per avere il pieno controllo della F1 con una maxi-offerta di 20 miliardi di dollari. Il Fondo Pubblico d’Investimento del paese infatti vede delle grandi potenzialità nel Circus, considerato il ritorno di interesse e soprattutto la crescita del prodotto a livello commerciale. Tra sponsorizzazioni, diritti tv e le new entry nel calendario, la F1 sembra essere più in salute che mai ed il paese saudita vorrebbe acquisirne il pieno controllo per aumentare la propria reputazione a livello globale, più che per motivi economici, grazie alla pratica dello “sportwashing” di cui vi abbiamo parlato in un precedente articolo.

IL RIFIUTO DI LIBERTY

L’offerta presentata di 20 miliardi è di circa tre volte superiore rispetto alla cifra di acquisto da parte di Liberty Media, che nel 2017 andò a sborsare 4,4 miliardi di dollari nelle tasche di Bernie Ecclestone. Da quel giorno ad oggi però il valore della F1 è drasticamente aumentato e gli americani avrebbero risposto che il Circus, per il momento, non è in vendita a nessun prezzo. La popolarità dello sport sta crescendo soprattutto negli Stati Uniti, dove nel 2023 vedremo ben tre gare in suolo americano con la spettacolare new-entry di Las Vegas. Per Liberty a livello economico potrebbe sembrare un offerta vantaggiosa, ma in questo momento è abbastanza palese che il valore del Circus non può che aumentare nei prossimi anni, e vendere adesso sarebbe una scelta poco lungimirante.

IL TASSELLO MANCANTE

Nonostante l’offerta sia stata rimandata al mittente, rimane chiaro che se gli americani dovessero cambiare idea l’Arabia Saudita rimane uno spettatore interessato ed un acquirente serio. Gli Arabi infatti hanno investito parecchio nello sport occidentale nell’ultimo periodo, acquisendo la squadra inglese del Newcastle od ospitando importanti eventi sportivi tra boxe, golf, calcio e F1. Il Circus sarebbe per loro il tassello perfetto da aggiungere al mosaico per dare più risalto ai paesi del Medio-Oriente che lentamente si stanno affacciando sempre di più in questo sport vista la sua crescente popolarità.

Nel 2023 infatti vedremo ben quattro gare in questa parte del Mondo (Bahrain, Qatar, Arabia Saudita ed Abu Dhabi) ed in più Aramco, il più grande produttore di petrolio del pianeta, vanta un accordo di sponsorizzazione parecchio oneroso. L’Arabia Saudita fa quindi sul serio e vedremo se in futuro Liberty Media deciderà di cadere in tentazione, dopo aver comunque ridato popolarità ad uno sport che sembrava destinato al declino.

LE PERPLESSITÀ DELLA FIA

Il Presidente della FIA, Ben Slayem, ha però espresso la sua perplessità su questa offerta, rilasciando una dichiarazione su Twitter nel quale chiede cautela ai potenziali acquirenti, temendo un rialzo dei costi. Ben Sulayem ha infatti dichiarato: "In qualità di tutore del Motorsport, la FIA, in quanto organizzazione senza scopo di lucro, è cauta riguardo alla presunta valutazione gonfiata di 20 miliardi associata alla F1. Si consiglia a qualsiasi potenziale acquirente di applicare il buon senso, considerare il bene dello sport e presentare un piano chiaro e sostenibile, non solo un sacco di soldi. È nostro dovere considerare quale potrebbe essere l'impatto futuro che potrebbe ricadere sui promotori in termini di aumento dei costi e l’impatto negativo che potrebbe avere sui fan”.

Julian D’Agata