In un'intervista con la Gazzetta dello Sport, Jean Todt, presidente della FIA, ha avuto modo di esprimere il suo punto di vista su alcune questioni scottanti che riguardano la Formula 1 attuale, tornando a parlare del tanto criticato accordo confidenziale tra FIA e Ferrari sulla questione power unit del 2019.

Il punto di vista sull'accordo tra FIA e Ferrari

Nell'intervista il presidente della FIA ricostruisce gli eventi. Su suggerimento di altri concorrenti, ad un certo punto del 2019, sono state svolte delle indagini tecniche sulla Ferrari, perché pareva che quest'ultima interpretasse il regolamento dell'utilizzo del motore in maniera non legale.

Todt aggiunge come la FIA abbia manifestato insoddisfazione in merito all'interpretazione data dalla Ferrari. Parallelamente la Federazione ha approvato un regolamento che proibisce alla scuderia del Cavallino Rampante di utilizzare il motore come si pensa abbia fatto.

Il francese prosegue dicendo che a Maranello hanno sempre contestato la posizione della FIA. Ci sarebbero stati i presupposti per portare la questione davanti al Tribunale d'Appello, creando così una lunga situazione di tensione in seno alle scuderie, ma si è trovato un accordo con la Ferrari.

La confidenzialità dell'accordo è tutelata dall'articolo 4 del Codice di disciplina e, secondo Todt, la Ferrari è stata punita. I termini della punizione non sono descrivibili, proprio in forza di questa confidenzialità.

Il coronavirus e la situazione attuale

L'intervista non si è limitata all'accordo con la Ferrari.

Sul coronavirus, il presidente della FIA parla di situazione "tragica" a livello globale. Gli effetti riverberati sul mondo dell'automobilismo sono la creazione di problemi da risolvere praticamente inediti.

Sui calendari Todt descrive una situazione fluida. Le decisioni in tal senso si baseranno su due elementi: le disposizioni governative e l'effettivo interesse che le corse potrebbero suscitare in un contesto come quello attuale.

La potenziale perdita di concorrenti è un rischio e nella riunione odierna con le scuderie verranno discusse le varie posizioni per trovare delle misure di cautela. Di certo il tema budget cap crea una discontinuità tra le scuderie, con la Ferrari che spinge sulla una differenziazione del tetto tra i team fornitori e i team clienti.

Il Mondiale potrebbe non partire?

Citando testualmente Jean Todt: "Così come è scoppiata la pandemia, finirà".

Secondo il presidente della FIA i tempi di uscita potrebbero assestarsi intorno a giugno, rendendo possibile un avvio delle attività in pista per luglio.

Sulla gestione del Gran Premio d'Australia, Todt sostanzialmente dichiara che riprenderebbe le stesse decisioni. Soprattutto perché in quei giorni non c'era la percezione esatta di quanto stava accadendo.

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Luca Colombo