Mancano sei gare alle fine del campionato 2020 di F1 e vale la pena fare il punto della situazione. Sia il Piloti che il Costruttori sembrano essere instradati verso una precisa destinazione, anche se la certezza matematica è lungi dall'essere vicina e il Covid-19 potrebbe, purtroppo, entrare in scena scombinando le carte. Intanto i progetti per il 2021 sembrano ormai avviati, ma il mercato piloti non è stato ancora finalizzato.

Mondiale Piloti

A sei gare dalla fine, la matematica riduce i nomi in lotta per il Piloti a quelli di Hamilton, Bottas e Verstappen. Con un punteggio pieno massimo di 156 punti (150 per primi posti e 6 per GPV) ancora disponibile, teoricamente la battaglia è ancora aperta. Nella pratica, però, Hamilton può permettersi di gestire, mentre i runner-up devono spingere e sperare in qualche noia per l'inglese.

La lotta per il quarto posto può diventare facilmente il tema più interessante, visto che da Ricciardo a Sainz abbiamo dei candidati credibili, molto vicini nelle prestazioni, per il titolo di best of the rest. Con un colpo di reni Ocon potrebbe riagganciarsi al treno, mentre da Vettel in poi, realisticamente, la piazza dietro ai migliori va fuori dalla portata di tiro.

Mondiale Costruttori

Anche nel Costruttori le gerarchie sembrano abbastanza definite per quanto riguarda i primi due posti. Teoricamente Red Bull può coprire l'attuale +180 dell'AMG Mercedes, a patto di giocare con un attacco a due punte. Nota a margine: finisse il Mondiale oggi, Hamilton da solo garantirebbe la prima posizione alla scuderia di Brackley.

La sfida per il terzo posto tra Racing Point, Renault e McLaren, attualmente separate da pochi punti, diventerà il tema più interessante da seguire. Attualmente dal sesto all'ultimo posto troviamo tutte le scuderie spinte dalle PU Ferrari, Alpha Tauri e Williams. Incredibile notare come la scuderia di Faenza possa finire davanti a quella di Maranello. Un vero corto-circuito mentale per chi ha visto la Formula 1 degli Anni Novanta.

Tutto definito per le prime posizioni?

Lavorando su un'analisi più dettagliata della situazione attuale, l'unica domanda che ha senso porsi è cosa potrebbe arrestare la marcia di avvicinamento all'ennesima doppietta firmata Hamilton - Mercedes.

Al netto delle sfortune in pista, realisticamente non c'è quasi nulla all'orizzonte in grado di invertire l'inerzia del gioco. Tecnicamente parlando, tutte le scuderie (Mercedes inclusa) dovrebbero aver concluso i programmi di sviluppo relativi al 2020. Da qui in poi vedremo degli aggiornamenti sulle monoposto, ma non rimaneggiamenti tali da cambiare sostanziosamente i rapporti di forza visti fino ad ora.

Il calendario prospetta dei tracciati "inediti" o perlomeno non utilizzati negli ultimi anni. A Portimao, Imola, Istanbul e sulla configurazione velocissima del Bahrein le scuderie non avranno a disposizione informazioni recenti da elaborare. Questo potrebbe scombinare qualche equilibrio a centro classifica.

Per le posizioni di vertice bisognerà tenere conto delle temperature basse a cui le monoposto andranno incontro, con tutta probabilità, nei round di Portimao ed Imola, che di certo non aiutano nell'affidabilità.

Tutto sotto controllo?

La vera variabile fuori controllo, ad oggi, rimane la diffusione del Covid-19.

Il monitoraggio attivo da parte della FIA ha garantito una positività su numeri minimi durante l'estate, ma il dato ha registrato un deciso aumento nell'ultimo mese, grossomodo dal GP di Russia in poi.

La nuova ondata di contagi ha riportato globalmente l'allarme a livelli più alti e questo ha causato una stretta sulle misure preventive di molti Paesi. Esiste il rischio di una discontinuità nelle attività sportive, ma tutto dipende da cosa ci riserverà il futuro. Con una notevole inversione di marcia, in Turchia si correrà a porte chiuse e, ad esempio, ieri la 12 Ore di Bathurst del 2021 è stata cancellata.

Da un altro punto di vista, una defezione di un pilota causata da positività, magari in un back-to-back, potrebbe comportare effetti nocivi nell'economia del campionato, soprattutto per chi si trova nei piani alti della classifica.

Mercato piloti

Dopo la gara del Nurburgring, la silly season sembra essere entrata in una nuova dimensione, con previsioni sui movimenti di mercato piuttosto fantasiose. Vediamo di fare il punto della situazione nella maniera più oggettiva possibile.

Ora come ora, formalmente, devono essere assegnati i volanti di una Mercedes, una Red Bull, una Aston Martin, entrambe le Alpha Tauri, Haas e Alfa Romeo. Curiosamente Hamilton non ha ancora firmato con Mercedes, ma è impensabile che il rinnovo non avvenga. In Alfa Romeo è stato più volte sottolineato come Raikkonen abbia un grado di libertà nel decidere se correre o meno nella prossima stagione. Stroll in Racing Point / Aston Martin dovrebbe essere inamovibile.

Tenendo conto dell'attuale quadro della Formula 1, molti dei movimenti potrebbero essere dettati da motivazioni commerciali. Emblematico come Mick Schumacher (pilota FDA), per esempio, veda il proprio nome naturalmente associato all'Alfa Romeo nel 2021, con un recente interesse della Haas, in una logica di scambio tra le parti, visto che la scuderia americana utilizza sulle proprie monoposto moltissimi componenti di tecnologia Ferrari.

Contrariamente a quello che si pensa, accordi in essere e contratti firmati possono essere superati con facilità. E le buone prestazioni negli ultimi sei appuntamenti potrebbero non essere abbastanza per assicurarsi un volante nel 2021.

Luca Colombo