Il 2022 è stato senza ombra di dubbio l’anno peggiore per la Mercedes dall’inizio dell’era turbo ibrida. Gli uomini di Toto Wolff si sono trovati alle prese con una W13 nata male, nonostante le soluzioni trovate sembrassero dover far strage dei rivali. Gli sviluppi portati durante la stagione hanno comunque concesso al team di Brackley di portare a casa almeno un successo in Brasile e di lottare con la Ferrari fino alla fine per il secondo posto nella classifica Costruttori.

Russell: benvenuto tra i top, George!

Chi aveva dubbi sulla consistenza del ragazzo di King’s Lynn si è trovato le risposte che cercava servite su un piatto d’argento. Alla sua prima stagione da pilota ufficiale Mercedes, George ha messo in pista la qualità e la costanza che sono necessarie quando la vettura non è in grado di avvicinarsi alle migliori della classe. La prima parte di stagione è stata travagliata, ma non certo per colpa sua.

Russell ha avuto comunque il merito di adattarsi al meglio ad una W13 poco veloce rispetto a Red Bull e Ferrari nella prima metà di campionato, artigliando anche il secondo podio della carriera (il primo in Argento) in Australia. Da qui è partita una sequenza di risultati costanti che è durata praticamente fino al termine del campionato.

Nella seconda metà di stagione, grazie anche alla TD-39, Mercedes è riuscita a riportarsi su prestazioni più simili ai primi, e George ha avuto modo di lottare con ancora più costanza senza dover sperare nelle rotture o negli errori altrui. E, a Interlagos, è arrivata la gioia più grande, che gli era sfuggita un paio di settimane prima a Mexico City per una strategia non perfetta: l’agognato e meritatissimo primo successo in carriera. Un dato da non sottovalutare: con la quarta posizione finale a 275 punti, Russell ha staccato di 30 lunghezze il team mate Hamilton, e non sono in tanti a poterlo raccontare. Se la W14 sarà all’altezza, sarà della partita mondiale nel 2023.

Voto: 8

Hamilton: il re non vuole mollare

Il pilota più titolato in pista ha vissuto una delle stagioni più difficili della sua carriera. C’è un dato che lo testimonia: dal 2007, anno del suo debutto, al 2021, Hamilton aveva sempre vinto almeno una gara in stagione. In questo 2022, invece, non è riuscito nell’impresa, anche perché quando ne ha avuto la possibilità si è trovato davanti un compagno di squadra certamente meno arrendevole di Bottas.

Lewis ha patito enormemente i problemi della W13, in particolare l’eccessivo porpoising, il saltellamento che gli ha causato dolori lancinanti alla schiena a Baku, rendendogli difficile anche solo uscire dalla macchina. Attenzione, però: Hamilton ha mostrato chiaramente a tutto il mondo di non volersi arrendere, e di essere ancora uno dei migliori piloti in pista, senza se e senza ma.

Nove podi stagionali possono sembrare pochi, per un pilota del genere. Lewis, però, ha ben poco da rimproverarsi: ha sempre guidato al massimo delle possibilità, cogliendo ogni opportunità offertagli dalle circostanze. Unico neo: quei trenta punti di distacco da Russell sono un po’ troppi, e potrebbero essere fatali nelle scelte del team in fase di preparazione del 2023.

Voto: 7,5

Team: un tonfo importante

Inutile nascondersi, il 2022 ha riportato la Mercedes a livelli a cui a Brackley non erano più abituati da tempo. La W13 è nata male, nonostante sembrava fosse destinata a fare un sol boccone degli avversari per le sue forme così rastremate e filanti. Così non è stato, e per tutta la prima parte di stagione Hamilton e Russell si sono trovati a lottare con una vettura difficile e a tratti ingovernabile, anche a causa del saltellamento molto più accentuato rispetto a quanto visto sulle macchine dei rivali.

A ciò si aggiunga una power unit non proprio brillante, ed ecco che il risultato è alquanto preoccupante. A questo punto, però, è entrata in gioco la proverbiale capacità di Toto Wolff di saper toccare i tasti giusti al momento giusto. Ecco così la TD-39, normativa tecnica che ha messo, inutile negarlo ormai, una pezza ai problemi Mercedes, se non altro andando a limitare il dominio tecnico degli avversari.

La seconda parte di stagione è stata sicuramente più positiva, con una vittoria all’attivo in Brasile, ma questo non è bastato per strappare alla Ferrari il secondo posto nel Mondiale Costruttori. Il 2023 sarà probabilmente l’anno della verità per Hamilton, che dovrà decidere del suo futuro. Certamente, la bontà del progetto Mercedes avrà un peso sulle sue decisioni. Tornare ad essere i primi della classe pare oggi difficile, ma se c’è un team che ha risorse tecniche, economiche e umane per farlo, questo è senza dubbio quello delle Frecce d’Argento.

Voto: 6,5

Nicola Saglia