Negli uffici della Federazione Internazionale è andato in scena ieri il primo incontro con i rappresentanti dei costruttori, per tentare di definire le linee guida del futuro della massima categoria del motorsport e definire le caratteristiche tecniche dei motori con cui le vetture saranno equipaggiate dal 2021. L'accordo tra la discussione fra le parti sarà strutturata intorno a tre direttive principali:

- la riduzione dei costi

- il mantenimento del sistema ibrido

- il miglioramento del sound dei motori

Tre elementi imprescindibili per garantire il futuro della categoria, soprattutto per mantenere l'appeal che una corsa automobilistica può trasmettere agli spettatori, ma principalmente per garantire lo sviluppo tecnologico e il ruolo di leadership che la Formula 1 deve mantenere come banco di prova e di ricerca per l'industria automobilistica.

A livello tecnico i propulsori manterranno l'attuale struttura, con i V6 ibridi aventi una cilindrata di 1600 cm3; il regime massimo di rotazione verrà innalzato di 3000 giri/min per garantire un sound migliore e decibel aggiuntivi. Inoltre anche il sistema ibrido verrà in parte rivoluzionato: sparirà l'MGU-H, destinato al recupero di energia dei gas di scarico, mentre verrà potenziato l'MGU-K che immagazzina l'energia cinetica della frenata, per permettere anche al pilota una maggiore autonomia nella gestione della potenza elettrica supplementare della parte ibrida.

Due le fazioni contrapposte in questa discussione sul futuro: da una parte Renault e gli altri costruttori più piccoli, che vedono favorevolmente l'abbassamento dei costi e la semplificazione delle tecnologie per recuperare lo svantaggio; dall'altro Ferrari e Mercedes, che al contrario vogliono mantenere il loro vantaggio tecnologico rispetto a tutti gli altri e non perdere la loro posizione dominante legata agli enormi investimenti fatti in questi anni. Da una parte dunque Helmut Marko che dice: "E' la direzione giusta, a noi di Red Bull interessava una semplificazione dei motori ed è ciò che è contenuto nel piano. Questo permetterà inoltre a diversi costruttori di avvicinarsi alla F.1 e di poter realizzare prodotti competitivi"; dall'altro invece Toto Wolff, di parere opposto: "Non è la nostra visione. Superficialmente sembra che si continuerà con i motori di oggi ma in realtà lo sviluppo sarà diverso, incidendo sui costi. Ma siamo all’inizio della discussione, vedremo nei prossimi mesi come si evolverà la vicenda”.

Possiamo dargli ragione: dispute, contese e negoziazioni sono l'unica certezza all'orizzonte.

Stefano De Nicolo'

 

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