Il Team Principal della Red Bull Christian Horner ha spiegato, senza peli sulla lingua, i motivi dietro la decisione di riprendere Daniel Ricciardo in squadra dopo i quattro anni spesi dal pilota di Perth tra Renault e McLaren.

L’australiano – 33 anni – ha lasciato la Red Bull alla fine del 2018, dopo cinque stagioni trascorse con il team di Milton Keynes con il quale aveva conquistato sette delle sue otto vittorie totali in Formula 1. Passato in Renault nel biennio 2019-2020, Ricciardo ha chiuso l’esperienza a Enstone con due podi e il 5° posto nel Mondiale 2020. Un'avventura seguita poi da quella in McLaren – ufficializzata nella primavera del 2020 – contraddistinta da moltissime difficoltà e da una sola vittoria a Monza lo scorso anno.

Con il ritorno in Red Bull, Ricciardo ritrova il team con il quale ha vinto 7 GP in F1. Credits: Red Bull Content Pool

UNA SCELTA DI CUORE

Dopo il disastroso 2022, dove ha chiuso solo 11° in classifica (con il 5° posto di Singapore come miglior piazzamento), Ricciardo si è ritrovato appiedato dalla McLaren con un anno di anticipo rispetto al triennale firmato nel 2020. Per l’australiano si sono chiuse le porte per un sedile da titolare in griglia nel 2023, ma si sono riaperte quelle della Red Bull che lo ha riaccolto come pilota di riserva. Una scelta che Christian Horner, TP della Red Bull, ha spiegato in questi giorni, motivandola sia da un punto di vista romantico che di marketing.

“Daniel si è unito a noi da adolescente ed è cresciuto nel team”, ha spiegato Horner, riportato dal Mirror. “Ha avuto grande successo qui con noi, poi ha deciso di andarsene e ha fatto una mossa stupida andando a correre per altri due team senza che le cose funzionassero. Daniel però ha una grande personalità e un bel carattere. Abbiamo ritenuto fosse giusto riportarlo in squadra e poi dal punto di vista promozionale ha il sorriso più bello della Formula 1. Dal suo punto di vista, per lui sarà possibile tornare a divertirsi e a riscoprire il piacere di essere un pilota di F1, così da non rivivere lo stress che ha avuto negli ultimi anni”.

Mattia Fundarò