La questione relativa al futuro di Lewis Hamilton sta tenendo banco ancora in questi giorni, in cui diversi addetti ai lavori hanno espresso la loro opinione in merito. La querelle è ormai aperta dal Gran Premio di Abu Dhabi, da cui l’inglese della Mercedes è uscito sconfitto all’ultimo giro, sorpassato da Max Verstappen.

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Prima l’abbraccio, poi la caduta di stile

Il team di Brackley e Hamilton non hanno digerito la gestione del Direttore di Gara Michael Masi, e questo è assolutamente comprensibile. Quando si esce sconfitti da una sfida del genere è normale recriminare, soprattutto se le cose sembrano poco chiare. Da qui a montare un caso internazionale con tanto di avvocati e ricorsi su ricorsi, però, ne passa di acqua sotto i ponti e, purtroppo, è proprio questo che è successo.

Nonostante le urla via radio di Toto Wolff all’indirizzo di Masi (episodio assolutamente indecente e da condannare), l’abbraccio e i complimenti di Lewis a fine gara all’indirizzo di Verstappen facevano presagire una conclusione tranquilla del campionato. Così non è stato, e Mercedes si è subito messa in moto per annullare il verdetto finale, facendo leva su alcune irregolarità nella gestione di gara.

Quando si è vista respinta i ricorsi in pista, poi, ha ritirato l’esposto al Tribunale Internazionale, continuando comunque a sostenere le proprie posizioni, con toni poco costruttivi. E qui si innesca la vicenda Hamilton; l’inglese è praticamente sparito dalla circolazione, e in molti hanno parlato di un suo possibile ritiro dalle competizioni.

Che fine ha fatto Lewis?

Nel mondo social e iper connesso in cui viviamo, paradossalmente, fai quasi più notizia se non posti nulla rispetto a chi vive su Instagram. È proprio questo quello che è successo a Hamilton; l’inglese, di solito molto attivo, è praticamente sparito dalla circolazione, togliendo anche il “follow” a tutte le pagine precedentemente seguite, Mercedes compresa.

Questo ha dato il via ad una serie di speculazioni; chi è sicuro che sarà al via della stagione 2022, chi si dice certo del contrario, tanto da iniziare a fare nomi per il toto-sostituto. Sia come sia, Lewis e Mercedes sono riusciti nel loro intento: nessuno (o perlomeno quasi nessuno) parla di Verstappen, tutti si concentrano sull’inglese e sulla sua assenza dalle scene. Non c’è che dire, piano ben congegnato e missione perfettamente riuscita!

Ora però, sarebbe anche giunto il momento di dare un taglio netto a questa situazione, e di sciogliere tutte le riserve. Siamo quasi certi che Hamilton continuerà la sua corsa in F.1, alla caccia di quell’ottavo titolo che pensava di avere ormai ghermito e che invece gli è sfuggito dalle mani. Al di là di ogni tifoseria da social, però, con tutto quello di distruttivo che si porta dietro, l’inglese non sta certo facendo la figura del gentleman, ma, anzi, quella del capriccioso aristocratico a cui è stato tolto il passatempo preferito.

Non può funzionare così, caro Lewis, caro Toto e cara Mercedes; nella vita bisogna anche saper perdere, e questo stallo non fa certo bene all’immagine del team. C’è solo una cosa da fare, ora: prendere atto della sconfitta (tra i piloti, perché nel Costruttori hanno vinto ancora loro), riconoscerla e andare avanti. Sicuramente, internamente questa consapevolezza c’è; ora bisogna uscire allo scoperto per far tacere finalmente ogni polemica.

Si muove la FIA

Intanto, a fare dei passi avanti è la Federazione Internazionale, sotto la nuova guida di Mohammed Ben Sullayem. Questa ha infatti annunciato di aver istituito una Commissione sui fatti accaduti ad Abu Dhabi, che avrà dei colloqui privati con tutti i team coinvolti, con l’intento di appianare una volta per tutte la questione.

Intanto, nella lista degli ufficiali della FIA per la prossima stagione, sono assenti Nick Tombazis e Michael Masi. Che questa possa essere considerata un’apertura da parte della Federazione, un passo in direzione Brackley per chiudere la questione?

I tempi sono ormai maturi perché Hamilton comunichi la sua decisione al mondo, sancendo la chiusura di una situazione a dir poco imbarazzante che dura ormai da troppo tempo.

Nicola Saglia