Un’altra domenica trionfale per Verstappen e la Red Bull, che vanno in vacanza da leader incontrastati di entrambe le classifiche Mondiali. Anche nelle domeniche in cui sembrano più in difficoltà, gli uomini dei due tori, e Max in particolare, trovano il guizzo necessario per arrivare alla vittoria, approfittando anche di avversari (leggi Ferrari), che fanno di tutto per complicarsi la vita.

Primi giri accorti, poi lo spavento del testacoda

La partenza ha visto Verstappen e Perez partire con gomme rosse, senza però prendersi rischi troppo elevati. Max ha passato il team mate praticamente subito, e poi ha inanellato una serie di sorpassi che lo hanno portato a lottare per le prime posizioni sin da subito. Attenzione, perché questi primi giri sono stati fondamentali; Max ha messo la sua Red Bull in condizione di poter influenzare la gara di quelli davanti.

Cosa perfettamente riuscita, visto che l’undercut per montare gomma gialla al giro 39 ha portato la Ferrari a fermare Leclerc il giro successivo e mettergli la gomma dura. A questo punto, l’olandese ha iniziato la sua cavalcata, compiendo un sorpasso capolavoro sul rivale per il titolo. Unico spavento quel testacoda al giro 43, a cui ha rimediato dopo pochi giri. “Ho perso la macchina per un problema con la frizione, poi sono riuscito subito a resettare tutto”, ha dichiarato l’olandese a fine gara.

Una strategia perfetta quella preparata dal muretto Red Bull, che ha anche sfruttato le ennesime amnesie di una Ferrari sempre più nel pallone. Alla fine, il sorriso di Max sul podio è quello di un pilota che, partito decimo, ha effettuato una rimonta incredibile, ed è conscio di avere nelle proprie mani il secondo titolo della carriera.

A Max va tutto bene, Checo più in difficoltà

Il Verstappen e la Red Bull di questa stagione ricordano da vicino la Mercedes e l’Hamilton del 2018, quando nonostante le Ferrari fossero a tratti più veloci a loro girava poi tutto bene la domenica. Ecco, oggi, come successo in altre occasioni, la scuderia anglo-austriaca è stata brava a fare il massimo, ma è stata aiutata alla grande dalle situazioni esterne, compreso l’harakiri dei rivali più diretti.

Però, è chiaro, bisogna essere bravi a sfruttare le situazioni, e in Red Bull lo sono. La macchina resta la migliore del lotto, a scanso dei problemi verificatisi ieri in qualifica. Detto questo, ora per il team di Milton Keynes si tratta di recuperare il prima possibile Sergio Perez.

Checo durante tutto l’arco del weekend è stato in netto ritardo rispetto al team mate, con gli sviluppi che sembrano andare sempre più nella direzione del compagno di squadra. Il quinto posto di oggi, seppur in rimonta dalla 11° piazzola di partenza, non può certo essere sufficiente, vista soprattutto la prestazione di Verstappen là davanti.

In ferie da leader incontrastati

Sono 73 le lunghezze di vantaggio di Verstappen su Leclerc dopo il GP ungherese. Se il titolo Costruttori sembra già praticamente in ghiaccio per la Red Bull, anche quello piloti non pare possa prendere direzioni diverse. Arrivare alla pausa estiva con questi margini, c’è da scommetterci, non era neanche nelle più rosee aspettative di Christian Horner, soprattutto dopo le prime uscite stagionali.

Dopo la stagione scorsa, il passo avanti di Red Bull e Max è stato evidente, e questo ha alzato ancora di più l’asticella della competizione, a un livello (sportivo e di performance) che per i rivali è quasi inarrivabile. Chiaro, il futuro non è scritto, ma serve molta immaginazione per non vederli campioni a novembre!

Nicola Saglia