Il GP di Ungheria sarà ricordato per essere una delle gare più imprevedibili del mondiale 2021. Abbiamo vissuto due partenze a dir poco folli, che probabilmente saranno ricordate a lungo.

PRIMA PARTENZA: RACING OR PING PONG?

Giovinazzi rientra ai box per montare le gialle al termine del giro di formazione: partirà dai box. Ai semafori parte bene Lewis Hamilton, che conserva la testa. Accanto a lui c'è Bottas: partenza pessima del finlandese, che fa pattinare le ruote. Ne approfitta Norris, partito benissimo, che supera la Mercedes #77 e prova ad affiancare l'anglo-caraibico in curva 1. Tutto regolare fino a questo momento.

Bottas, complice l'asfalto bagnato, sbaglia la frenata e va lungo in curva 1, tamponando la McLaren di Lando Norris, che a sua volta carambola contro le due Red Bull. È reazione a catena: la Mercedes, senza direzionalità, tocca Perez, che a sua volta tocca Ricciardo. Leclerc, per evitare la McLaren dell'australiano, si butta a destra. Stroll, a sua volta, per evitare Leclerc e Ricciardo, chiude la traiettoria andando dritto sull'erba, speronando la Ferrari del monegasco che a sua volta rimbalza contro la McLaren di Ricciardo.

La gara di Bottas, Stroll, Leclerc, Perez e Norris finisce alla prima curva. La direzione gara manda in pista la Safety Car, ma i detriti sono troppi: bandiera rossa, ed è subito il ricordo di Spa '98. Dopo 15 minuti si riparte, la vettura di Verstappen è pesantemente danneggiata ma l'olandese riesce a ripartire. Danni minori sulla McLaren di Ricciardo, che comunque accusa il colpo. Norris, che è rientrato ai box regolarmente, ha troppi danni e non riesce a ripartire.

SECONDA PARTENZA: JUST LEAVE ME ALONE!

Si riparte come di consueto alle spalle della Safety Car, ma al termine del giro tutti in griglia: standing start. Hamilton si apre in radio: l'asfalto è asciutto, si può correre con le gomme slick. Rientrano tutti ai box, tranne Hamilton.

Il britannico è solo in griglia davanti alla Medical Car, e tornano alla mente le immagini del GP-farsa di Indianapolis 2005. Lì erano solo 6 vetture in griglia, qui invece addirittura soltanto una. Ai box è caos: 14 vetture incolonnate dopo aver cambiato gomme in una corsia stretta. Giovinazzi supera il limite di velocità, Russell parte dalla piazzola anziché dalla fast lane e Raikkonen tocca Mazepin rompendogli la sospensione e costringendo il russo al ritiro.

Alla fine chi la spunta è Ocon, che resta davanti a tutti fino al traguardo, e Hamilton è costretto alla rimonta. Il britannico rientra ai box solo al giro successivo, tornando in pista in ultima posizione, e soltanto la power unit Mercedes (insieme al talento dell'anglo-caraibico) con una strategia ristudiata da zero potrà consentire a Hamilton di arrivare a podio.

L'IMPREVEDIBILE CHE FA BENE ALLA F1

Quello che è successo oggi ha dell'incredibile, al punto da risultare difficile da decifrare. Ironicamente potremmo definire le due partenze Mercedes master plan nel modo in cui, in un video virale su internet, si definisce un errore grossolano. Abbiamo assistito a errori da principianti che hanno di fatto condizionato il GP di Ungheria, consentendo a Hamilton un sorpasso in classifica generale inaspettato.

Qualcuno potrebbe, maliziosamente, gridare allo scandalo per un incidente volontario da parte di Bottas, ma ricordiamoci che il finlandese della Mercedes si gioca un sedile per la prossima stagione (quello Mercedes è al 90% in caldo per Russell). Sarebbe folle fare da gregario fino all'ultimo, sacrificando la propria gara addirittura con un incidente pur di difendere il proprio compagno di squadra, nel momento in cui sai di rischiare il posto per l'anno prossimo.

È indubbio, in ogni caso, che gare così imprevedibili non possano che fare bene alla Formula 1. Il dominio Mercedes degli ultimi 8 anni ha portato via molti telespettatori alla classe regina dell'automobilismo, e il risultato incerto fino all'ultimo ha tenuto incollati ai teleschermi in attesa della volata finale.

Beppe Dammacco

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