La gara disputata al Red Bull Ring ha mostrato come il duo formato dal team anglo-austriaco e Max Verstappen sia non solo vincente, ma anche dominante in alcune occasioni. In Stiria, l’olandese è stato leader dal primo all’ultimo giro, tenendo fin dalla partenza a distanza Lewis Hamilton e la sua Mercedes, dittatori assoluti dell’era power unit.

Un inizio di 2021 nel segno delle vetture blu

I 18 punti di distacco tra Verstappen e Hamilton, probabilmente, non rendono perfettamente l’idea della superiorità del pilota di Hasselt e della Red Bull. Non dimentichiamo che sono frutto di episodi controversi e pesanti, come il sorpasso "fuorilegge" in Bahrain o il ritiro di Baku. Le 40 lunghezze nel campionato costruttori rispetto alla Mercedes sono più significative, ma forse ancora non basta.

E dire che, dopo il Bahrain e Imola, la doppietta Portogallo-Spagna sembrava incanalare il Mondiale ancora in direzione Brackley, con le due vittorie di Hamilton. Poi, però, proprio in corrispondenza delle prime difficoltà delle Frecce Nere, Red Bull ha tirato fuori prestazioni mostruose, che non hanno lasciato via di scampo agli avversari.

Quattro vittorie consecutive non possono essere una coincidenza, soprattutto se ottenute con due piloti diversi, e su piste dalle caratteristiche diametralmente opposte. Non dimentichiamo, poi, che in Azerbaijan sarebbe stata una facile doppietta senza lo scoppio della gomma di Verstappen. Cittadini, piste e curvoni dove serve tanto carico e altre in cui è necessario essere veloci: la RB16 non teme alcun tipo di layout.

Fine di un’era? Occhio ai precedenti!          

Sicuramente, la situazione, rispetto a quanto visto dal 2014 al 2020, è cambiata. Per la prima volta, infatti, la Mercedes non sembra avere il ruolo di favorita per i titoli mondiali; non abbiamo mai visto questo, negli ultimi anni. Anche quando la Ferrari con Vettel insidiava Hamilton, non è mai sembrata essere realmente in lotta, almeno a livello di pacchetto completo su tutte le piste.

Red Bull al momento sembra essere riuscita a fare quello che non è mai riuscito a nessun altro: mettere una pressione enorme agli uomini di Toto Wolff. Non è tanto quanto visto a Spielberg a dircelo, ma l’errore strategico di una settimana fa Le Castellet. Con la situazione vista fino allo scorso anno, sicuramente le decisioni sarebbero state diverse e, probabilmente, migliori.

Ultimo aspetto, ma non meno importante: il motore Honda oggi ha raggiunto, se non superato, quello Mercedes. Gli uomini di Wako hanno lavorato in maniera ottimale, in vista dell'ultima stagione da motorista ufficiale.

Quindi, l’era Hamilton-Mercedes è finita? Presto per dirlo, ma la strada sembra essere molto in salita per il team e il pilota inglese. Attenzione, però, perchè i precedenti in questo senso ci sono e non sono certo positivi per gli avversari. Nel 2017, Ferrari arrivò alla pausa con 25 punti di vantaggio su Mercedes, poi ci ricordiamo bene come andò finire: arrivò la pressione, Monza e quella partenza da incubo di Singapore.

In conclusione, Red Bull e Verstappen hanno tutte le carte in regola per porre fine al dominio di Hamilton e Mercedes. La parola chiave, però, da ora in avanti deve essere costanza. In questo, il cambio di regolamenti per la prossima stagione e il conseguente spostamento di attenzione verso il 2022, potrà aiutare a limitare gli sviluppi.

Una cosa è certa: questo cambiamento di equilibri ci sta dando il Mondiale più bello degli ultimi anni. Appuntamento alla prossima settimana!

Nicola Saglia