E’ stato un GP degli Stati Uniti di F1 pieno di colpi scena ed in cui sono arrivati anche alcuni risultati inaspettati. Dal colpo di Kevin Magnussen che piazza la sua Haas in ottava posizione, fino ai rimpianti di Aston Martin che avrebbe potuto raccogliere più della settima posizione di Sebastian Vettel.

COLPO MAGNUSSEN, SCHUMACHER ARRANCA

Per Kevin Magnussen è stato un GP degli Stati Uniti sicuramente molto positivo considerata l’ottava posizione finale della sua Haas. Il pilota danese dopo essere scattato dalla quattordicesima posizione in griglia è infatti riuscito in una grande rimonta, evitando il caos dei primi giri ed approfittando delle safety car per attuare una strategia coraggiosa, ma che gli ha permesso di arrivare a fine gara con gomme più fresche. Entusiasmante anche la battaglia con Vettel nell’ultimo giro, dove solo il talento del quattro volte campione del mondo ha impedito a Magnussen di prendersi la settima posizione.

Più in difficoltà invece Mick Schumacher che ha chiuso il GP degli Stati Uniti di F1 con una quattordicesima posizione. Il figlio del leggendario Michael è stato però autore di una buona partenza che lo ha portato fino in decima piazza, salvo poi scivolare in dodicesima dopo la safety car causata da Valtteri Bottas. Schumacher è poi stato sfortunato in occasione della seconda safety per il contatto tra Stroll ed Alonso, con alcuni detriti che hanno colpito la sua Haas. Questo ha fatto si che i suoi tempi sul giro si sono alzati, non permettendo a Mick di rimontare a causa di non specificati danni sulla sua monoposto. Peccato anche considerato l’ottima settima posizione del compagno di squadra.

RIMPIANTI ASTON MARTIN

Chi invece lascia Austin con qualche rimpianto è sicuramente Aston Martin, visto come si era messa la gara per i suoi piloti nei primi giri. Lance Stroll dopo il contatto tra Sainz e Russell si era ritrovato addirittura in terza posizione dopo essere partito quinto, ma il suo spunto è stato vanificato dall’incidente con Alonso. Il canadese infatti ha giudicato male la traiettoria dell’asturiano, finendo per tagliarli la strada e venendo così tamponato dal due volte campione del mondo. Ritiro e zero punti per Stroll, che nel GP Stati Uniti di F1 aveva assaporato la possibilità di rientrare in top ten.

Chi invece può andare a testa alta è sicuramente Sebastian Vettel. Il tedesco è stato autore di una grande gara che gli è valsa anche la nomination come “Driver of the day” dopo aver chiuso settimo grazie ad un gran sorpasso all’ultimo giro si Kevin Magnussen. Vettel era stato autore anche di una buona partenza che lo aveva fatto risalire fino alla quinta posizione, ma un errore nel secondo pit-stop del tedesco lo hanno costretto ad una rimonta dalle retrovie.

Rimonta che Seb ha portato a casa alla grande, facendo vedere sprazzi del suo talento come non capitava da tempo e mettendo come ciliegina finale il super sorpasso su Magnussen nelle curve finali del GP degli Stati Uniti. Dispiace che questa sia la sua ultima stagione nel Circus e visto le recenti prestazioni ci sentiamo di dire che mancherà a tutti i suoi tifosi e non.

Julian D’Agata