Si dice che tre indizi facciano una prova e con la doppietta di Barcellona oggi la Red Bull ha fornito la prova definitiva al Mondiale 2022: lei e Max Verstappen sono i favoriti al titolo 2022. Lo conferma il trend dell'ultimo mese, lo confermano i numeri. Approfittando della debacle Ferrari con il ritiro di Leclerc, a Milton Keynes hanno portato a casa bottino pieno e la leadership di entrambe le classifiche.

VERSTAPPEN COMPLETA LA RIMONTA

Max Verstappen lasciava l’Australia, a inizio aprile, con il secondo ritiro in tre gare e con un distacco da Leclerc di 46 punti. Da quel momento, l’olandese ha conquistato solo vittorie (3 più la Sprint Race di Imola), totalizzando 85 punti contro i 33 di Leclerc: un ribaltone avvenuto in sole tre gare che dimostra come la Red Bull abbia, al di là della competitività della Ferrari, questo Mondiale in pieno controllo.

Ma la vittoria di Max di oggi, la 24^ della sua carriera (come Fangio), è ancora più importante di quelle ottenute a Imola e Miami, perché Verstappen è stato freddo nell'affrontare i problemi avuti. Il "lungo" fatto in curva 4 nelle prime fasi di gara e i disguidi avuti al DRS nelle prime fasi non hanno messo pressione a Max che, con consapevolezza, maturità e velocità a livelli ancora più alti rispetto allo scorso anno, ha portato a casa 25 punti fondamentali per una lotta che sarà punto a punto con la Ferrari fino alla fine della stagione.

MURETTO BOX DETERMINANTE

Come sottolineato sia da Verstappen sia da Christian Horner, una scelta chiave è stata anche quella di passare dalla strategia ipotizzata a due soste a quella a tre soste. Un’opportunità nata da un problema: i guasti al DRS che la Red Bull n°1 ha dovuto affrontare, a più riprese, nel suo duello con un George Russell in stato di grazia, si sono trasformati in un’opportunità da cogliere al volo. Red Bull ha dimostrato, ancora una volta, di essere capace di cambiare in corsa il copione senza che questo perda efficacia. Non solo: Red Bull è anche l’unica squadra che ha già delle gerarchie ben delineate tra i top team. Verstappen prima punta, Pérez ottimo scudiero, per la delusione del secondo che in questa fase è costretto a doversi accontentare delle briciole che il compagno di squadra gli lascia.

PÉREZ UOMO SQUADRA, MA…

“Sono felice per il team ma dobbiamo parlare dopo”. Così, in radio, Checo ha manifestato al termine della gara – per la prima volta da quando è in Red Bull – la sua insoddisfazione per la richiesta del muretto box di fare spazio a Verstappen nel finale, spianando così la strada per la vittoria al pilota olandese che comunque aveva il vantaggio di aver già fatto la sua personale terza sosta in quel momento. Un piccolo mal di pancia che sicuramente passerà, ma che dimostra come il ruolo da secondo pilota inizi a stare un po’ stretto al messicano, in un inizio di stagione dove sta dimostrando di essere molto più vicino a Verstappen rispetto al 2021.

“Sergio ha fatto un grande lavoro, ma non può vedere quello che vediamo noi dal muretto, a un certo punto avevano strategie diverse e la macchina di Max a quel punto era più veloce di due secondi” – ha spiegato il TP della Red Bull Christian Horner a Sky Sport – “Con i problemi al DRS e le temperature impazzite non volevamo correre rischi, abbiamo colto un’opportunità”. Un’opportunità che significa +6 nel Mondiale Piloti e +26 in quello Costruttori. Uno scenario inimmaginabile un mese e mezzo fa: se dopo Miami avevamo scritto che a Red Bull mancava solo la vetta, Barcellona ha confermato che l'inerzia di questo Mondiale è, senza ombra di dubbio, in mano alla squadra anglo-austriaca.

Mattia Fundarò