Il finlandese della Mercedes si è sempre trovato bene su questo tracciato tanto che, proprio nella gara di esordio (nel 2014) aveva centrato un insperato podio per l'allora competitiva Williams. Oggi è ancora lui a firmare la pole per la Mercedes, complice una sbavatura nell'ultimo tentativo in Q3 da parte dell'inglese incappato, forse, nel primo errore della stagione. Considerata la distanza di tutti i rivali, però, Lewis Hamilton partirà secondo, davanti alla coppia Ferrari, capitanata da Sebastian Vettel e mai apparso in grado di contrastare lo strapotere Mercedes.

La gara sarà, con ogni probabilità, a una sola sosta, con Mercedes e Ferrari che partiranno su gomme Ultrasoft. Le Mercedes dispongono di un treno di Soft nuovo che sembra avere un ottimo passo e un decadimento assai modesto, mentre Ultrasoft e Hypersoft hanno mostrato segni di surriscaldamento e fenomeni di blistering (soprattutto le Hypersoft) e graining. Difficile pensare, dunque, che la Mercedese rinunci a montare le Soft. Si ipotizza, quindi, un secondo lungo stint sulle mescole che ha sempre dimostato di gestire al meglio.

Se aggiungiamo che da Monza le Frecce d'Argento hanno superato il problema del surriscaldamento degli pneumatici posteriori in gara e ritrovato quel margine sulle Rosse che sembrava perduto fino al giro di boa del campionato, possiamo affermare candidamente che il team di Brackley ha portato a Sochi una vettura pressoché imbattibile. La doppietta è l'unico risultato pensabile con il pacchetto di cui dispongono, a meno di colpi di scena al via. Nel 2017, la partenza al palo della coppia Ferrari, complice il lungo rettilineo che porta alla prima curva, permise a Valtteri Bottas di sopravanzare le Rosse per poi dettare il ritmo e vincere la gara. A questo punto, le speranze Ferrari sembrano davvero limitate a sovvertire i pronostici nella fase iniziale della gara. La nostra speranza, invece, è che si possa godere di un grande spettacolo, il quale nelle precedenti edizioni non ha invece trovato spazio tra le curve dell'ex-villaggio olimpico.

Michele Bertolini

 

{jcomments on}