Dopo il triple-header di fine estate, la Formula 1 si sposta a Sochi per il GP di Russia e l'inizio della fase finale del 2021: dal punto di vista dell'analisi tecnica, dobbiamo ancora una volta sottolineare come le vetture abbiano già raggiunto la maturità del progetto.

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Ali cariche

L'impianto di Sochi, a differenza delle ultime gare in cui la morfologia ha fatto da padrona nella definizione degli assetti, presenta un profilo altimetrico costante. Considerando le caratteristiche di percorrenza del tracciato, le regolazioni aerodinamiche prevedono una scelta piuttosto carica sulle ali, come appare evidente guardando frontalmente le monoposto e leggendo senza problemi gli sponsor presenti sull'ala posteriore.

Come sempre, il controllo del flusso nel fondo della scocca, con l'impiego di piccoli profili verticali e deviatori di flusso laterali tagliati, dovrebbe aiutare nella ricerca del carico aerodinamico generato dal corpo vettura, così da scaricare le ali e avere meno resistenza all'avanzamento. Lo vediamo bene nelle foto relative all'AMG Mercedes.

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Gomme e meteo

Pirelli ha portato in pista la selezione C3-C4-C5: non costituirebbe una novità per le scuderie, se non fosse che in Russia le temperature sono decisamente più rigide di quanto visto fino ad ora. In ogni caso la natura del secondo e terzo settore dovrebbero aiutare nell'innesco del giusto ciclo di calore.

Dal punto di vista meteo, oltre alle temperature ambientali e dell'asfalto, bisogna tenere presente altre considerazioni. La prima riguarda il vento, specie in direzione trasversale. Durante le prove del mattino, le raffiche con una velocità media attorno ai 28 km/h hanno costituito un problema nella guidabilità delle monoposto.

La seconda considerazione riguarda la giornata di sabato, per la quale le previsioni parlano di pioggia sicura, dunque il lavoro di messa a punto del venerdì finalizza quanto dovremmo vedere domenica, lasciando la porta aperta all'esplorazione del tracciato bagnato durante la sola giornata del sabato.

Novità nelle PU

Le notizie di maggiore rilevanza arrivano dal comparto delle power unit. Sia Leclerc che Verstappen partiranno dal fondo come penalità per la sostituzione della componentistica relativa alla PU al di fuori dei limiti stagionali. Entrambi devono ringraziare degli eventi esterni che hanno reso inutilizzabile parte dei materiali deliberati per l'anno in corso.

Focalizzandosi sulla Ferrari, la scuderia ha approfittato di questo evento per far esordire la nuova specifica di PU, la quale dovrebbe essere accreditata di una potenza maggiore rispetto alla precedente. Binotto aveva quantificato il gap dai migliori (Honda e Mercedes) in circa 20 cv. Altri osservatori dal paddock quantificano la distanza intorno ai 30 - 40 cv.

Cosa cambia e perché

Qualunque sia il divario, quanto rilevato durante le prove fa pensare che la nuova PU apporti un miglioramento di una decina di cavalli. Le novità principali risiedono nell'ERS, ovvero nel "blocco" del recupero energia, con rinnovate MGU-K (recupero in frenata) e MGU-H (recupero in rilascio). Inoltre Ferrari ha lavorato molto anche sul pacco batterie, la cui ottimizzazione pare essere la chiave di volta nelle prestazioni di Honda e Mercedes.

La scelta di esordire a Sochi è stata giustificata dal fatto che sul tracciato russo sia possibile pensare ad una impostazione di gara fondata sui sorpassi. Inoltre bisogna notare che a Sochi il livello di impiego della parte termica della PU è simile a quello di Monza, mentre uno dei punti di maggiore guadagno in termini di prestazione è costituito dal fatto di avere un sistema di recupero dell'energia molto efficiente e settato nella migliore configurazione.

Luca Colombo