Non smette mai di stupire Max Verstappen. Il campione del Mondo fa la storia a Città del Messico, conquista la 14^ vittoria stagionale e segna un nuovo record assoluto in Formula 1. Podio identico al 2021 con Hamilton 2° e Pérez 3°. Male le Ferrari con Sainz 5° a 58” e Leclerc 6° a oltre 1' dal leader per un GP decisamente anonimo e negativo per la Scuderia.

Verstappen esulta al parco chiuso: 14^ vittoria stagionale e nuovo record assoluto. Fonte: Red Bull Content Pool

I NUMERI

Con il quarto successo in terra messicana, dopo quelli del 2017, 2018 e 2021, Verstappen porta a casa la sua 34^ vittoria in carriera. È, soprattutto, la sua quattordicesima vittoria dell’anno: Max batte così il record che era detenuto da Schumacher (2004) e Vettel (2013). Battuto, con due gare da disputare, anche il record di punti in un singolo anno, 416. Superati i 413 di Hamilton del 2019 e i 408, sempre di Hamilton, del 2018. Gara a suo modo importante anche per Lewis Hamilton, che con il risultato di oggi ha conquistato il 190° podio della sua carriera. Il podio di oggi, con Verstappen-Hamilton-Pérez in top-3, è lo stesso dello scorso anno ed è la quarta volta che si verifica, dopo Francia, USA e Messico 2021.

La partenza: Verstappen mantiene la vetta, Hamilton affianca e passa Russell. Fonte: Red Bull Content Pool

LA PARTENZA E LA PRIMA FASE DI GARA

Al via Verstappen approfitta del maggior grip offerto dalla gomma soft (scelta, tra i big, dalle Red Bull e dalle Ferrari) e scatta meglio coprendosi dal possibile attacco di Russell, superato invece da Hamilton in uscita da curva 3. Russell perde la posizione anche da Pérez, mentre dietro di loro le due Ferrari ingaggiano un duello prolungato che si risolve con Sainz che resta davanti a Leclerc. Tutto regolare, invece, nel resto del gruppo. La prima fase di gara prosegue con Verstappen che gira costantemente sull’1.23 basso e con Hamilton che regge il ritmo. Equilibrio rotto al 23° giro da Pérez, primo dei big a entrare e a cambiare passando alla gomma gialla con una sosta lenta (5” per problemi a montare la posteriore sinistra). Verstappen lo copia 2 giri dopo, mentre la Mercedes va più lunga (29° giro per Hamilton, 34° per Russell) e decide di passare alla hard con entrambi i piloti.

Ottavo podio della stagione per Hamilton. Fonte: TW/@MercedesAMGF1

HAMILTON RESISTE SULLA DURA

La fase centrale della gara vede nel duello tra Hamilton e Pérez il suo momento principale. L’inglese non è riuscito a tenere il ritmo dell’inizio con la Hard e Pérez approfitta della mescola più morbida per recuperare e accorciare sulla Mercedes n° 44. Il messicano, tuttavia, non approfitta fino in fondo del vantaggio di mescola e le posizioni dietro Verstappen restano congelate. Per la vittoria, Hamilton dovrà attendere il Brasile. Per Pérez il sogno di una vittoria in casa è rimandato di altri 12 mesi.

Gara anonima per Leclerc, sesto a oltre 1' da Verstappen. Fonte: TW/@ScuderiaFerrari

GARA DA DIMENTICARE PER LA FERRARI

Quello che si temeva nei giorni scorsi, e cioè una Ferrari in ombra, è puntualmente accaduto. Come ieri in qualifica, Sainz è risultato più in palla rispetto a Leclerc per tutta la gara. Lo spagnolo si è messo in mostra nella fase centrale superando Bottas e Alonso dopo la sua sosta. Più difficile la gara di Leclerc, mai in evidenza. Per la Rossa un quinto e un sesto posto che parlano chiaro, al netto anche del grande ritardo accumulato sul traguardo.

Il contatto tra Ricciardo e Tsunoda al 51° giro. Fonte: f1.com[/caption]

RICCIARDO IN EVIDENZA

Dietro la top-6, lodevole la prestazione di Daniel Ricciardo, per il quale paga la strategia ad una sosta sola impostata su uno stint lunghissimo su gomma gialla e uno su gomma rossa. Il 7° posto di oggi, nonostante 10” di penalità per un contatto con Tsunoda al 51° giro, è una boccata d’aria importante per l’australiano. A punti anche Ocon, Norris e Bottas. Ritirati i soli Tsunoda, a seguito del contatto con Ricciardo menzionato qualche riga sopra, e Alonso per la rottura di un cilindro quando mancavano 6 giri alla fine della gara.

La classifica finale del GP di Città del Messico. Fonte: TW/@F1

Mattia Fundarò