Nel sabato da incubo vissuto da Sebastian Vettel, che domani partirà ultimo sulla griglia di Sepang, Lewis Hamilton non si fa trovare impreparato nemmeno questa volta: dopo i 25 punti guadagnati dal patatrac di Singapore, anche oggi il numero 44 riesce ad ottimizzare al meglio le sventure del suo diretto avversario per il titolo 2017. Chi invece non è riuscito ad approfittare del paso falso di Vettel è stato Valtteri Bottas. L'ex pilota della Williams ha terminato alle spalle di entrambe le Red Bull, oltre che di Raikkonen ed Hamilton.

Gli ottimi risultati, arrivati insieme ad altrettanto positive prestazioni, della prima metà di stagione erano valsi il rinnovo di contratto, meritatissimo, al buon Bottas. Risultati che però dopo la sosta proprio non riesce a ripetere. Un buon podio a Monza, ma quello francamente era quasi impossibile da fallire: la Mercedes sul circuito brianzolo sembrava di un'altra categoria. Stesso discorso, ma per cause diverse, quello che si può fare per il terzo posto di Singapore. Perché in una gara dove le Ferrari, mattatrici delle qualifiche insieme alle Red Bull, si auto eliminano alla prima curva, lasciando strada libera ai piloti dalle retrovie, il terzo posto alle spalle di Hamilton e Ricciardo non è una conquista, ma un regalo colto per strada. Per chiudere il terzetto di gare arrivate dopo la sosta si deve parlare del Belgio. Dove, mentre Hamilton vinceva una gara all'ultima staccata con Sebastian Vettel, Bottas chiudeva mestamente quinto (sarebbe potuta andare peggio se Verstappen non si fosse dovuto ritirare per problemi alla sua monoposto).

Le cause di quest'involuzione non sono facili da individuare, perché il valore del pilota non si può mettere in discussione. Bottas prima della sosta era in piena lotta per il titolo, facendo riflettere i vertici di Breckley su chi effettivamente meritasse la piena fiducia in chiave iridata: Lewis, tre volte campione e nel team dal 2013, o Valtteri, appena arrivato ma subito velocissimo, con due pole position, altrettante vittorie e spesso costretto a lasciar passare Hamilton per ordini di scuderia? Dubbi, che grazie alle tre vittorie consecutive portate a casa da Hamilton, sono stati subito spazzati via, come briciole sul balcone dopo una merenda.

L'unico evento che possa sancire un "prima" e un "poco dopo" è stato il rinnovo del contratto. Gia, quel tanto agognato rinnovo del contratto che Bottas si è sudato e meritato in pista. Quando Toto Wolff, spiazzato dalla decisione di Rosberg, decise di piazzare Valtteri nell'abitacolo della W08, lo fece con un contratto annuale, lasciando quindi sulla graticola il suo pilota (Toto è il manager di Valtteri). Ma è possibile che questo rinnovo abbia fatto abbassare la guardia a Bottas? Potrebbe darsi che l'essere in discussione fosse quella molla in grado di far girare a mille il numero 77? Non è assolutamente da escludere questa ipotesi, ogni pilota reagisce al rinnovo in maniera personale: Vandoorne dopo il rinnovo con McLaren è parso molto più sciolto, ed i risultati lo dicono, discorso simile per Kimi Raikkonen negli scorsi anni in Ferrari. 

Attualmente il vantaggio su cui può contare Hamilton è importante: 28 punti. Ma in un Mondiale tirato come non se ne vedevano da anni, ed in cui ogni fattore potrebbe risultare decisivo per la vittoria finale, nessuno può permettersi di rinunciare a punti importanti conquistati dalle proprie seconde guide. Fino al Gp di Ungheria per il team campione non era ancora possibile definire chiaramente un primo ed un secondo pilota, soprattuto per merito dello stesso Bottas. Oggi il cavallo su cui puntare è Lewis, e la squadra lo sa, così come sa della necessità di ritrovare la freschezza, la costanza e la concretezza che hanno caratterizzato la prima metà di stagione di Bottas.

Alessandro Gazzoni

 

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