Sfruttando in maniera perfetta la piccola finestra temporale che ha consentito di correre il primo run nella Q3 su condizioni quasi asciutte, Brendon Hartley agguanta il sesto posto in griglia (con il tempo di 1:30.023), mentre Pierre Gasly si accoda nella settima casella dello schieramento (con il tempo di 1:30.093). Analizzando i tempi della Q3, entrambe le vetture faentine sono riuscite a viaggiare sullo riscontri cronometrici simili, riuscendo a contenere il distacco in tre decimi da rivali ben più attrezzati (la HAAS di Gorsjean) e mettendosi alle spalle entrambe le Racing Point Force India e la Ferrari di Vettel.

La chiave di questo eccezionale, quanto inaspettato risultato è riassumibile in tre fattori. Il primo è da ricercare nella buona lettura del meteo in continuo cambiamento, che ha consentito di girare con le migliori condizioni in tutte le sessioni della qualifica, calzando sempre la gomma più adeguata. Il secondo fattore è stato la possibilità di scegliere come approcciare le sessioni con meno pressione sulle spalle, grazie alle defezioni per incidente e guasto tecnico che hanno tolto, rispettivamente, Ericsson dalla Q1 e Ricciardo dalla Q2. Il terzo fattore, probabilmente il più importante, è stato l'apporto della Honda che, in occasione della gara di casa, ha portato in pista una nuova specifica di unità propulsiva.

In realtà i giapponesi avevano introdotto la power-unit di nuova specifica già a Sochi, manovra poi risultata in una penalità in griglia, ma l'analisi dei dati aveva poi suggerito di ritornare sui propri passi per la gara, in attesa di una migliore "calibrazione e finalizzazione dell'unità propulsiva con il telaio". Entrambi i piloti della scuderia faentina hanno girato a Suzuka con risultati molto incoraggianti durante le prove libere (attestandosi intorno alla decima posizione come miglior risultato) e, considerando il fatto di aver girato con margine di sicurezza, l'occasione per entrare nei primi dieci in qualifica era nell'aria, come sottolineato dalle parole di Gasly prima della sessione: "In termini di prestazione, a Sochi non eravamo distanti dalla top-10. (…) Non so quanto potremo migliorare qui a Suzuka in termini di prestazione, ma ci aspettiamo delle belle sorprese." Con il senno di poi, così è stato.

Le gare di casa fanno bene alla Toro Rosso-Honda, almeno nelle qualifiche: in Italia Pierre Gasly era partito in ottava posizione. Per la Honda si tratta poi di un'enorme rivincita nei confronti del recente passato con la McLaren, dato che dal ritorno dei giapponesi alle competizioni nell'era turbo-ibrida, non avevano raccolto granché in termini di prestazione sul suolo di casa, se non commenti molto caustici come il famoso "GP2 Engine" e un infinito ping-pong di polemiche che avrebbe potuto portare a un clamoroso test comparativo tra la McLaren-Honda che fu e un propulsore nipponico montato su una SuperFormula. Ormai sono tempi passati e domani la Toro Rosso partirà dalla terza fila, mentre le McLaren-Renault partiranno dalle ultimissime posizioni. Si chiama contrappasso. O forse qualcuno si è seduto in riva al fiume ad aspettare, come recita il proverbio.

Luca Colombo