Il GP di Francia di F1 vede la Mercedes uscire sconfitta dal confronto con la Red Bull. La scuderia di Brackley questa volta da l'idea di accusare il colpo nei confronti del team di Milton Keynes.

Il risultato sotto la bandiera a scacchi premia in primo luogo la strategia della Red Bull. Mercedes sceglie di agire in maniera conservativa con entrambi i piloti. Il muretto di Brackley sembra non avere altri piani disponibili e nemmeno differenzia i piani strategici di Hamilton e Bottas.

La scuderia di Brackley ha sempre dimostrato scarsa fantasia strategica, soprattutto nei giorni in cui la superiorità prestazionale non è netta. Oggi è stato uno di quei giorni. Con tutta probabilità il muretto ha fatto affidamento sul passo con le gomme dure. Non ha contato però il grado di libertà degli avversari con Verstappen davanti dopo il primo stop. In un certo senso la corsa era compromessa già da lì.

Come se non bastasse, una volta che Verstappen ha eseguito la seconda sosta, Bottas non ha impegnato più di tanto l'olandese, consentendone il ritorno in tempo utile su Hamilton. Da Valtteri effettivamente non si poteva chiedere di più, ma le manovre di protezione sul capo squadra hanno visto tempi migliori.

Dal 2014 in Mercedes si sono trovati pochissime volte in affanno. Nominalmente possiamo pensare al 2017 e al 2018, ma in quei casi la scuderia anglo-tedesca disponeva di una migliore configurazione tecnica. In questo caso pare che le cose siano differenti, con una Red Bull che non ha bisogno di spingere oltre i limiti per tenere il passo.

Montecarlo e Baku non venivano incontro alle caratteristiche della W12. Le Castellet teoricamente avrebbe dovuto dire bene a Brackley, ma tecnicamente non è andata così. Se da una parte manca sempre una certa adattabilità alle situazioni, dall'altra gli sviluppi contingentati del 2021 potrebbero andare contro i piani Mercedes.

Luca Colombo

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