Il fine settimana di F1 in Emilia Romagna porta in casa Mercedes un risultato "bipolare": quarta posizione per Russell e tredicesima per Hamilton. La W13 non pare avere risolto i propri problemi a livello prestazionale, nonostante uno dei due piloti riesca a mantenere i numeri della scuderia in linea di galleggiamento con lo status di terza forza.

Qui George Russell

Con una buona sprint race, un'eccezionale partenza ed una gestione di gara piuttosto oculata, George Russell ha portato a casa i dodici punti della quarta posizione. A Imola il pilota inglese ha dato la sensazione di avere un discreto controllo sui problemi della W13, accreditata di un dimagrimento sul peso in eccesso, ma senza pacchetto tecnico evolutivo.

Russell ha impostato e mantenuto un certo ritmo durante la gara, agevolato dalle condizioni più "libere" man mano trovate. Soltanto ottavo nella lista dei GPV, conclude a circa 43" da Verstappen e contiene nei giri finali un Bottas alla guida di un mezzo più performante. Solo una piccola sbavatura nelle fasi iniziali con il sorpasso su Magnussen, per il resto nulla da eccepire e quarta posizione nel Mondiale Piloti F1 meritata.

Qui Lewis Hamilton

Lewis Hamilton in questo momento costituisce un oggetto misterioso. Il sette volte campione del mondo di F1 sembra aver smarrito qualcosa per strada. La maggiore evidenza di quanto asserito va cercata nel lungo ed irrisolto duello con Gasly, dove l'inglese pareva non avere più a disposizione quel guizzo in fase di sorpasso che, anche fino alla passata stagione, determinava parte della "sua" guida.

In termini di risultato globale, Hamilton paga nove posizioni a Russell, finisce doppiato e segna un GPV di circa mezzo secondo più lento del compagno di squadra. La scuderia fa quadrato attorno al proprio pilota, dichiarando che la risoluzione dei problemi, soprattutto con Lewis, rappresenta qualcosa di "sentito".

Il confronto

Andiamo a vedere cosa ha fatto effettivamente la differenza tra i due piloti, giusto per analizzare meglio la situazione. Innanzitutto i due piloti Mercedes hanno seguito la stessa strategia per quanto riguarda le gomme.

Andiamo a vedere due grafici che mostrano la distribuzione dei giri dei due piloti eseguiti rispettivamente su gomma intermedia (da pioggia), a sinistra, e gomma media, a destra.

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In entrambi i casi Lewis gira mediamente più lento di George (con le intermedie il divario supera il secondo per giro). Sempre in entrambi i casi, Lewis risulta molto più dispersivo di George. Possiamo dire che i due abbiano corso in condizioni di traffico differente, che hanno poi portato a queste differenze piuttosto evidenti (con l'uso dei dati telemetrici).

La dispersione rimane abbastanza significativa come caratteristica per la gara di Hamilton. Sorge spontaneo chiedere a cosa sia dovuto questo passo falso di Lewis nei risultati, considerando che da un giorno con l'altro non si perde il talento. Quasi sicuramente il sette volte campione del mondo non si trova a suo agio con la problematica W13, ma bisogna capire se il problema sia di adattamento con la monoposto o sia di un progetto che di base non sposa più il suo stile.

Luca Colombo