Un dominio schiacciante, nonostante una partenza da metà schieramento, per un successo che non ammette repliche. La superiorità messa in mostra da Max Verstappen e Red Bull nel Gran Premio del Belgio proietta entrambi verso la conquista dei rispettivi titoli, costringendo gli altri ad un ruolo da comprimari. A partire dalla Ferrari, che raccoglie un terzo posto con Sainz e getta alle ortiche nel finale il quinto di Leclerc con una chiamata ai box inopportuna.

VADO AL MAX

Un dominio che è sembrato figlio di un'altra epoca, quello in cui i binomi entrati nella storia della Formula 1 erano capaci di lasciare soltanto le briciole ai propri avversari. Max Verstappen è pronto però per scrivere la propria leggenda, come dimostrato anche dall'eccellente prestazione messa in mostra a Spa Francorchamps, grazie alla quale ha collezionato il suo nono centro stagionale che lo proietta sempre più verso il secondo titolo mondiale consecutivo. Una prova di forza imbarazzante per tutti gli avversari, compreso il proprio compagno di squadra Sergio Perez, costretto a cedere sin dalle prime battute all'arrembante rimonta dell'olandese.

Partito dalla quattordicesima casella in griglia dopo la penalità post-qualifiche, Verstappen ha scavalcato via via tutti gli avversari nel corso dei primi giri, potendo contare su un passo gara inavvicinabile. Alla fine per lui è arrivato un nuovo trionfo che alla viglia della gara di casa lo proietta a +93 in classifica nei confronti di Perez, divenuto il suo più immediato inseguitore in campionato. Già, perchè la gara di Leclerc ha avuto un andamento del tutto opposto a quello di Verstappen: partito al fianco della Red Bull, il monegasco ha dovuto effettuare la propria prima sosta nelle battute iniziali a causa di un surriscaldamento all'impianto frenante, prima di riuscire a risalire non senza difficoltà sino alla quinta posizione.

A quel punto, l'ennesimo "capolavoro" strategico in casa Ferrari ha richiamato Leclerc ai box a due giri dalla fine, nel tentativo di andare a caccia del giro veloce: non soltanto l'obiettivo non è stato centrato, ma è costato anche al ferrarista il quinto posto a vantaggio di Alonso, a causa di una penalità di 5" inflitta per eccesso di velocità in pit-lane.

FERRARI E MERCEDES, BICCHIERE MEZZO VUOTO

La Ferrari può parzialmente consolarsi con il terzo posto di Carlos Sainz, il quale è partito dalla pole e ha chiuso con un risultato che sicuramente non è all'altezza delle aspettative della vigilia. Nel finale, lo spagnolo ha persino dovuto guardarsi le spalle dalla Mercedes di Russell, ma è chiaro che a Maranello il campanello d'allarme dal punto di vista prestazionale non può essere sottovalutato, nel week-end che sancisce il definitivo addio del Cavallino alle speranze di rimonta iridata. Soddisfazione a metà anche in casa Mercedes, che oltre alla buona prestazione di Russell deve fare i conti con l'immediata uscita di scena da parte di Lewis Hamilton, elimato da un contatto di gara con Fernando Alonso nel primo giro. L'asturiano ha poi potuto approfittare nel finale dell'azzardo strategico della Ferrari per cogliere il quinto posto, con l'Alpine che ha piazzato anche Ocon in settima piazza.

VETTEL E ALBON A PUNTI

Positiva la prestazione di Sebastian Vettel, che regala punti importanti all'Aston Martin grazie ad un ottavo posto colto davanti all'Alpha Tauri di Gasly e alla Williams di Albon, bravissimo a tenersi alle spalle il gruppetto capitanato da Stroll. Domenica da dimenticare per la McLaren, sprofondata fuori dalla zona punti con entrambe le vetture, così come per una Haas mai apparsa in grado di giocarsela per la top ten. Fuori dai giochi, oltre al già citato Hamilton, anche un Valtteri Bottas finito nella ghiaia per evitare il testacoda dell'incerto Latifi al secondo giro.

L'appuntamento è tra una settimana a Zandvoort, quando Verstappen avrà la possibilità di giocare in casa prima della trasferta di Monza. Anche se, a fronte di una superiorità apparsa oggi così evidente, appare quantomeno ottimistico pensare che il "fattore campo" possa giocare un ruolo determinante.

Marco Privitera
Credits: FIA