Il destino, come capita il più delle volte, ci ha messo lo zampino anche in questo caso, permettendo all’inglese tre volte campione del mondo di raggiungere questo prestigioso traguardo proprio sul mitico circuito di Spa. Tracciato, quello immerso tra le Ardenne, che ha scadenzato la carriera di Schumacher segnandola in maniera indelebile: dal debutto nel Circus (1991), passando per la prima vittoria (1992) fino a giungere alla settima e ultima affermazione iridata (2004).

Con la prestazione odierna, Hamilton ha ribadito (qualora ce ne fosse stato bisogno) la sua affinità con il giro veloce, stabilendo forse una verità che in molti stentano a tramutare in realtà: la superiorità dell’inglese rispetto alla concorrenza nella lotta per la pole. Tesi, anche in questo caso, dimostrata in maniera inconfutabile dai fatti, con quell’1’42”533 – quattro secondi più veloce della pole ottenuta la scorsa stagione da Nico Rosberg – inavvicinabile per tutti, in cui Hamilton ha fatto la differenza nel tratto centrale di pista, quello guidato, dove conta maggiormente la sensibilità di guida del pilota.

Hamilton, che ha ricevuto per bocca di Ross Brawn i complimenti da parte della famiglia Schumacher, visibilmente emozionato al termine delle qualifiche ha dichiarato: “Come ha sempre detto Michael, i record sono fatti per essere superati. Continuo a pregare per lui e per la sua famiglia. Ho avuto il privilegio di correre con lui, dalle giornate di kart a Kerpen alle piste di Formula Uno e l’ho sempre ammirato. Sono onorato di essere in testa con lui nella classifica delle pole, ma lui resterà uno dei più grandi di tutti i tempi”.

Iniziato il weekend belga nel migliore dei modi, l’inglese vorrà renderlo indimenticabile, andando domani alla caccia della 58ma vittoria nel giorno della gara numero 200 in carriera.

Piero Ladisa

 

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