Una giornata da dimenticare per la Red Bull Racing quella vissuta oggi in Bahrain. Entrambi i piloti del team di Milton Keynes si sono infatti dovuti ritirare per problemi alle power unit Honda, ora gestite direttamente dal team diretto da Christian Horner. Ritiro particolarmente amaro per Max Verstappen, che aveva la possibilità di attaccare Leclerc e cercare la vittoria.

Tre PU con problemi nella notte di Sakhir

Il bilancio dopo la gara del Bahrain per la Red Bull Powertrains, branca del team austro-inglese che si occupa appunto della gestione dei motori, è quantomeno problematico. Sono stati ben tre, infatti, i piloti che hanno dovuto alzare bandiera bianca; un dato preoccupante, soprattutto pensando che i propulsori dovranno essere solo tre per tutta la stagione.

Il primo ad alzare bandiera bianca, a dieci giri dalla conclusione del Gran Premio, è stato Pierre Gasly. L’Alpha Tauri del francese si è completamente ammutolita all’uscita dalla prima curva, costringendolo a fermarsi in prossimità delle barriere e a scendere molto velocemente, viste le lingue di fuoco che stavano velocemente lambendo il retrotreno.

Ma il ritiro più clamoroso è stato sicuramente quello di Max Verstappen. L’olandese ha lottato per tutta la durata del GP con Charles Leclerc, dando anche vita ad un duello ruota a ruota bellissimo con la Ferrari del monegasco. Uscendo dall’ultimo pit stop, però, ha lamentato subito qualcosa che non andava con lo sterzo, per poi identificare il problema nella ricarica della batteria. Infine, il ritiro è avvenuto a cinque tornate dal termine, con il mesto rientro ai box senza più potenza nel motore.

La serata orribile di Red Bull si è conclusa all’ultimo giro, quando Sergio Perez, in quel momento terzo, si è visto tradito dalla sua vettura numero 11. In realtà, anche il messicano lamentava cali di potenza ormai da un paio di tornate, quando il motore si è spento in mezzo a curva uno, mandandolo pericolosamente in testacoda davanti ad un incredulo Hamilton.

Zero punti e tante perplessità

La Red Bull ha costruito il successo nel titolo piloti della scorsa stagione grazie anche alla grande affidabilità mostrata durante tutta la stagione. Nelle corse di oggi, dove tutto è centellinato, questo è un valore fondamentale, che devo andare di pari passo con la competitività assoluta. Come già detto, infatti, le power unit a pilota sono solo tre per 23 gare; alla quarta, iniziano le penalità in griglia. Stessa situazione per le singole componenti, che non devono eccedere le tre unità a stagione.

Partire con problemi a tre PU su quattro in pista non è certo incoraggiante. Chiaro, al momento non abbiamo ancora chiaro quale sia il problema, ma sicuramente tanti campanelli d’allarme stanno suonando nella testa di Christian Horner. È certamente un peccato per lui e per tutto il team, perché una cosa è certa: a livello di competitività, Red Bull è al top insieme, almeno per quanto visto in Bahrain, alla Ferrari.

Tramite i suoi profili social, il team ha dichiarato che il problema che ha fermato entrambi i piloti pare essere legato alla pompa di benzina. Se così fosse, sarebbe certamente una notizia positiva in una domenica da dimenticare, perché la power unit dovrebbe essere salva in questo caso. Certamente continueranno ad indagare, ma una cosa è certa: se si vuole lottare per il titolo, l’affidabilità sarà un valore fondamentale.

Nicola Saglia