Il Coronavirus è arrivato anche in F1? Questa è la domanda che ci si pone in questo momento nel paddock di Melbourne. Come noto, l'Australia ha deciso di portare avanti l'evento nonostante il rischio del contagio fosse molto alto, prendendo al tempo stesso importanti precauzioni. Proprio grazie ad esse, degli uomini di diversi team stanno venendo sottoposti ai controlli previsti in questo caso.

F1 e Coronavirus: un rischio che diventa realtà

La paura della diffusione del virus nel paddock di Formula 1 sembra che stia trovando fondamento. Infatti, due membri del team americano Haas di Formula 1 hanno mostrato sintomi influenzali e si è deciso di effettuare il test.

Mentre si attende con ansia l'esito degli esami per sapere se hanno contratto il Coronavirus, i due uomini si sono messi in auto-isolamento nel loro hotel, in modo da proteggere le altre persone.

"Due membri del personale hanno riscontrato dei sintomi influenzali e si sono sottoposti ai controlli sanitari previsti - ha dichiarato la Haas - ed hanno in seguito deciso di porsi in auto quarantena in attesa dei risultati".

In Haas non solo i soli

Purtroppo però il caso della Haas non è isolato. Infatti, proprio in queste ore anche un membro del team della McLaren si è sentito poco bene ed il team di Woking è corso ai ripari, applicando le stesse misure di sicurezza.

Si parla, inoltre, anche di un dipendente della Williams che starebbe affrontando gli stessi accertamenti.

Mentre aspettiamo le risposte, tuttavia, l'Australia ha impedito l'ingresso nel paese agli italiani, il che non comporta un problema per i dipendenti della Ferrari e dell'Alpha Tauri già sul posto, ma mette una spada di Damocle per quanto riguarda i futuri Gran Premi, nel caso anche altre nazioni decidessero di mettere in atto le stesse misure di sicurezza.

Silvia Giorgi