Le qualifiche della Ferrari a Jeddah per il GP d'Arabia Saudita si concludono con la quarta piazza per Leclerc e il quindicesimo posto di Sainz. Un sabato "dolceamaro" per parafrasare Barbara D'Urso in versione canterina, che da una parte vede un incredibile giro del monegasco e dall'altra un errore dello spagnolo che gli costa l'esclusione in Q2.

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L'errore di Sainz

Sabato positivo per le PU Ferrari, che vede l'ingresso agevole di quattro vetture nel Q2 e di due vetture nel Q3. Nonostante a Jeddah si viaggi per tre quarti di giro con l'acceleratore spianato, la PU Ferrari si comporta decentemente.

Proprio nella manche intermedia, Sainz ha perso la propria Ferrari nella velocissima variante nelle curve 9 e 10, fondamentalmente aggredendo troppo il cordolo. Carlos non danneggia in maniera pesante la monoposto, ma danneggia la paratia dell'ala posteriore. La monoposto risulta inguidabile e dai box non riescono a riparare per tempo il danno.

Lo spagnolo ha dichiarato: "Si è trattato di un piccolo errore al primo giro della Q2 dalle conseguenze molto importanti."

Il quarto posto di Leclerc

Charles Leclerc riesce nella progressione tra le manche, entrando nel Q3. Il suo tempo finale recita 1:28.054, distante un mezzo secondo pieno dal tempo di Lewis Hamilton, autore della pole position in 1:27.511.

Il monegasco riesce ad infilare il giro buono nel momento giusto, risultando più veloce di quel decimo di secondo in più che l'avrebbe visto scivolare tra la sesta e la settima posizione. Lando Norris ha segnato il settimo tempo in 1:28.180 e le due posizioni conquistate in griglia sembrano costituire una buona protezione in ottica della lotta per il terzo posto nel Costruttori.

La domanda rimane sempre una: cosa aspettarsi per domani? La prestazione con gomma morbida su giro secco pare esaltare le caratteristiche della Ferrari, ma la gestione delle composizioni più dure potrebbe rivelarsi un tallone d'Achille per la monoposto di Maranello. Diamo uno sguardo ai tracciati telemetrici delle prestazioni migliori ottenute in qualifica e nelle FP3, in cui evidenziamo la comparazione con il più veloce della sessione.

In entrambi i casi si nota come la Ferrari perda soprattutto nei tratti più lenti, sintomo di poco carico deportante e probabilmente poca trazione. L'effetto risulta piuttosto marcato nella sessione di prove, mentre in qualifica, come detto, l'utilizzo della gomma morbida su un solo giro sembra mettere una "pezza" sulle pecche della Ferrari.

Numericamente, la Ferrari nelle FP3 pagava un secondo al leader, mentre nelle qualifiche il ritardo si abbassa a mezzo secondo. Vedremo domani cosa accadrà in gara e dove si assesterà la prestazione della Ferrari in termini di gap rispetto a Mercedes e Red Bull.

Luca Colombo