Max Verstappen scatterà dalla pole nell’ultimo GP della stagione ad Abu Dhabi grazie ad un primo giro cronometrato super in Q3. Non c’è solo la scia di Perez, infatti, ad essere determinante, ma anche una guida perfetta da parte dell’olandese. Il che è risultato fondamentale per battere un Hamilton che comunque ha dato il massimo con la sua Mercedes.

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Max si riprende quanto perso a Jeddah

La penultima qualifica della stagione aveva gettato un’ombra lunghissima sulla tenuta mentale di Verstappen. Il giro dell’olandese, infatti, era stato mostruoso per 26 curve, poi, proprio all’ultima staccata, era arrivato l’errore che gli ha fatto gettare alle ortiche una pole che sarebbe stata ampiamente meritata e che avrebbe potuto dare un’altra fisionomia alla gara.

Ad Abu Dhabi questo non è successo, nonostante le premesse non fossero proprio quelle migliori per un pilota che deve giocarsi il Mondiale. I diversi cambi di ala durante la FP3, le regolazioni continue appena prima della sessione e poi, ciliegina sulla torta, il lungo in Q2, sembravano giocare contro Verstappen, almeno sul piano psicologico.

Invece, una volta sceso in pista, anche grazie all’aiuto del team mate e della squadra, è riuscito a mettersi tutto alle spalle, e a non commettere la minima sbavatura che avrebbe potuto precludergli la pole. Una risposta perfetta, in una pista dove il sorpasso non è poi così facile, anche con le nuove modifiche apportate al layout del tracciato negli Emirati.

Il confronto in telemetria del giro di qualifica di Verstappen e Hamilton. Credits: Luca Colombo, LiveGP.it

Primo settore in difesa, terzo da paura

Come pronosticabile, il settore dove la Red Bull ha fatto la differenza sugli avversari è stato senza dubbio il terzo. “Sembra che abbiano tolto tutte le curve fastidiose per Mercedes”, aveva dichiarato con la solita ironia mista a polemica Christian Horner, sottolineando però un dato di fatto. Tutte le curve più “spigolose” nei primi due settori sono state eliminate, e, anche nel terzo e ultimo tratto, le pieghe sono state arrotondate e rese più veloci.

Nonostante ciò, almeno sul giro secco, Red Bull ha avuto la possibilità di mostrare tutto il proprio potenziale anche oggi. Nel primo settore, il più breve, Verstappen ha pagato pochi millesimi rispetto a Hamilton. Da quel momento in poi, il guadagno è stato evidente, e i quattro decimi di distacco alla fine parlano chiaro.

Un ruolo fondamentale, ma non decisivo, lo ha avuto Sergio Perez, che gli ha offerto la scia soprattutto nella seconda zona DRS, sacrificando il suo giro e andando a effettuarlo in un secondo momento. Come mostrato dalle telemetrie, Max in questo punto ha preso un vantaggio di circa un decimo rispetto a Hamilton, che invece ha ottenuto il suo miglior settore con pista libera, senza l’ausilio di scie.

Ma quello che ha fatto la differenza è stato il terzo rilievo cronometrico, che si snoda dalla staccata del nuovo curvone fino al traguardo. È qui dove Max ha rifilato altri due decimi secchi al rivale, nel settore che più si addice alle caratteristiche della sua Red Bull. Certamente, la configurazione aerodinamica molto scarica decisa dal team di Milton Keynes ha avuto buon gioco nella parte veloce, ma sicuramente è stato il tratto guidato a fare la differenza a favore del pilota di Hasselt.

Un grande giro di Max, dunque, che si è ripreso la prima posizione persa una settimana fa in Arabia Saudita. Domani, insieme al suo team, dovrà studiare il modo migliore per far fruttare l’ottimo lavoro effettuato nella serata di oggi.

Nicola Saglia