Ci sono altre variabili come il vento che può depositare la sabbia del deserto sul circuito rendendolo più scivoloso. Sollecitati sia gli pneumatici, a causa delle elevate temperature e il layout del circuito, che i freni che tendono a non raffreddarsi facilmente per via delle curve consecutive. Considerando che questo è l’ultimo GP della stagione saranno poche le novità portate dai team, con alcune rivolte all’anno prossimo più o meno visibili. Andiamo a scoprirle nel dettaglio:

Mercedes
Il team anglo tedesco non ha portato nessuna novità visibile sulla monoposto se non il vistoso numero 1 al posto del classico 44 di Hamilton per rimarcare il doppio trionfo mondiale in questo mondiale di Formula 1. Dal punto di vista puramente aerodinamico sull’anteriore il classico alettone da medio carico, mentre sul posteriore il profilo principale piatto provvisto della bombatura centrale per ridurre il carico aumentando la velocità sui rettilinei. Confermati i flap sulla struttura dell’Halo per meglio direzionare i flussi verso l’airbox e il retrotreno; presente anche la ciminiera per smaltire il calore prodotto dalla Power Unit. Si è lavorato anche sul posteriore per sostituire l’unità motrice di Hamilton.

Ferrari
Come, ormai, da tradizione è stato il team che ha portato più novità, gli uomini di Maranello non si sono smentiti anche nell’atto finale della stagione, questa volta strizzando l’occhio al 2019. Nel primo turno di prove libere Raikkonen ha portato, brevemente, in pista una monoposto dotata di un alettone anteriore simil 2019, ovvero più largo di 20 centimetri e privo di upper flap (cerchio giallo), da comparare con l’alettone attuale portato da Vettel (confronto in foto). Ricordiamo che l’alettone non risponde appieno al regolamento della prossima stagione ma è un semplice adattamento basato sulla versione 2018, per studiare il comportamento della monoposto i tecnici hanno bardato la SF71H di rastrelliere subito dopo gli pneumatici anteriori per studiarne i flussi (riquadro azzurro). Inoltre sono stati utilizzati anche due fondi piatti leggermente modificati nella zona dell’estrattore, sempre in ottica 2019, per studiarne le risultanze con i dati scaturiti dal CFD e dalla galleria del vento. (Foto: @AlbertFabrega)

Red Bull
Come ci hanno abituato in Red Bull, anche qui ad Abu Dhabi, hanno adottato una configurazione aerodinamica piuttosto scarica sulle ali anteriori e posteriori, dato che il carico generato dal fondo piatto è più che sufficiente. A tal proposito si è notato che, durante le prove libere, ogni qual volta la monoposto austro inglese si fermava ai box i meccanici pulivano il fondo piatto: questo perché i murble (ovvero i riccioli di gomma) si infilavano negli slot del fondo riducendone la funzione aerodinamica. Anche la Ferrari ha sofferto di questo fenomeno quando ha portato il fondo nuovo in Giappone, ma in Red Bull questa situazione si è venuta a creare perché i trucioli di gomma, mischiandosi con la sabbia presente in pista, diventato più duri tanto da otturare completamente i fori.

Williams
Nel team di Grove non si parla altro che della prossima annata con l’ingresso di George Russel e Robert Kubica per dimenticare un’annata a dir poco disastrosa. Sul circuito di Yas Marina in casa Williams, consci della potenza della Power Unit Mercedes, hanno deciso di caricare leggermente la monoposto: tant’è vero che sul posteriore, abbinato all’ala a cucchiaio rovesciato, è presente la doppia Deck-Wing provvista di soffiature (freccia rossa) per cercare di generare maggior trazione in uscita dalle curve lente. (Foto: @AMuS)

Renault
Nulla di nuovo sulla monoposto di Enstone provvista degli ultimi alettoni sviluppati negli scorsi GP sia sull’anteriore che sul posteriore dove si notano le frange delle paratie verticali bloccate per scongiurare le vibrazioni. Presenti gli immancabili sensori per studiare i flussi provenienti dalle zone nevralgiche della vettura.

Toro Rosso
Nel box del team faentino si è visto un gran lavoro sul fondo piatto (foto) molto probabilmente dotato di piccoli nuovi accorgimenti. Per quanto concerne l’aerodinamica superiore confermati i nuovi bargeboard che hanno debuttato in Brasile. (Foto: @AMuS)

Haas
Il team americano ha portato due varianti di alettone anteriore, riguardo la conformazione dei flap superiori: nello specifico l’elemento superiore presenta una differente sagomatura per meglio direzionare il flusso che coinvolge l’intera monoposto, più tondeggiante uno (linea verde) mentre l’altro, con un profilo a spigolo più vivo (linea rossa), per dividere i flussi che investono la monoposto e, contemporaneamente, sigillare il flusso nocivo generato dal rotolamento degli pneumatici anteriori. (Foto: @AMuS)

McLaren
Oltre alla particolare colorazione per celebrare l’ultima gara di Alonso, in McLaren hanno deciso di puntare su una vettura da basso carico sia sull’alettone anteriore che sul posteriore.
Inoltre, sul cofano motore, sono riapparse le fessure per smaltire il calore generato dalla Power Unit Renault (cerchio verde); presenti anche i nolder (riquadro rosso) sul terminale del cofano per velocizzare i flussi e l’estrazione di aria al posteriore. Come abitudine anche ad Abu Dhabi la prima sessione dei test è stata sfruttata per prove aerodinamiche infatti la monoposto era dotata di sensori davanti le pance per studiare la zona che più di tutti subirà mutamenti nella prossima stagione. (Foto: @AMuS)

Ricordiamo che dopo il GP le monoposto resteranno a Yas Marina per la due giornate di test, martedì e mercoledì, dove verranno provati i nuovi pneumatici Pirelli e i team potranno portare alcune soluzioni per la prossima stagione.

Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano