Numerosi i punti messi sul tavolo, molti dei quali (secondo quanto emerso) sono stati approvati in maniera definitiva. Il riferimento va alle nuove norme per un’aerodinamica maggiormente aggressiva e per l'aumento in larghezza delle gomme Pirelli. Il tutto dovrebbe incrementare di molto le performance delle monoposto, che secondo le previsioni dovrebbero essere in grado di girare circa 3 secondi al giro più veloci rispetto ad oggi.

Niente di fatto, invece, per quello che era considerato l’argomento più importante della riunione. Ovvero la fornitura e il costo dei propulsori per le scuderie che non “si fanno tutto in casa”. La proposta fatta ai quattro costruttori principali prevede di fornire tre unità motrici per pilota durante la stagione, ad un prezzo complessivo di 12 milioni di euro. In questo modo si dovrebbe garantire una pari opportunità anche ai team minori, che con l’agevolazione dei costi delle power unit, potrebbero in teoria avere poi una maggiore disponibilità economica per la ricerca e lo sviluppo delle proprie vetture.

L’accordo definitivo non si è potuto siglare perché sul più bello sono mancati i voti dei diretti interessati, i quali hanno preferito prendersi più tempo per valutare la situazione. Inutile dire che ovviamente, il problema principale deriva dal fatto che ogni rappresentante dei vari team ha un’opinione diversa sulla questione in base alla situazione della propria squadra.

Team come la Red Bull. ad esempio, sono favorevolissimi alle nuove proposte, coscienti del fatto che è meglio smuovere le cose per non trovarsi in situazioni come quella della passata stagione, cioè con una power unit nettamente inferiore alla concorrenza che di fatto li ha estromessi dalla lotta per il vertice della classifica. Diverso parere, invece, per il direttore tecnico Mercedes Paddy Lowe, che senza fare tanti giri di parole ha espresso il suo disappunto per l'orientamento della FIA di voler abbassare i prezzi dei propulsori per permetterne a tutti l’acquisto e diminuirne cosi l’importanza a livello di prestazioni in pista. A tal riguardo, l’ingegnere britannico si è espresso con un lapidario: “Sono assolutamente contrario. Non capisco perché ci si ostini tanto a voler eliminare il fattore propulsore dalle variabili delle corse. Già il regolamento congela le power unit, ora dovremmo anche fornirle a tutti e a prezzi più bassi.  L’importanza della differenza di motore tra le varie scuderie deve rimanere, perché c’è un motivo se il nostro si chiama motorsport…”.

Tutto rimandato al week end di Sochi, dunque, visto che il termine ultimo per esprimere i propri verdetti, è stato fissato da Jean Todt per il 30 aprile. Entro domani, in ogni caso, ogni rappresentante dello Strategy Group dovrà aver votato (anche via fax o e-mail), per giungere finalmente alla definizione completa di quello che sarà il regolamento per la prossima stagione. 

Daniel Limardi

 

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