Seppur a motori spenti, la F1 continua a guardare oltre. Lo fanno i vertici dei team assieme a Liberty Media e FIA. L’obiettivo, manco a dirlo, è quello di porre un limite di spesa, oltre a ridurre il divario prestazionale fra le varie vetture. Per ora un accordo vero e proprio pare lontano, ma a piccoli passi qualcosa si sta muovendo. Vediamo nello specifico quali sono le proposte fatte.

Budget cap a 130 milioni?

La prima proposta è stata quella di differenziare il budget a disposizione dei team fra coloro che realizzano le componenti (Power Unit, trasmissione e sospensioni) e coloro che sono clienti. Ma tale ipotesi è stata quasi subito scartata. Si è arrivati quindi ad un’ipotesi di fissare un tetto limite compreso fra i 145-150 milioni di dollari per la stagione prossima, per poi scendere fino a 130 milioni nel 2022. Seppur il primo taglio sia stato quasi accettato, diverso è il discorso per il 2022, in quanto si prevederà un cambio tecnico-regolamentare non indifferente per quella stagione. Ricordiamo che inizialmente era stato previsto una soglia di 175 milioni per la stagione 2021, quella che originariamente avrebbe fatto da spartiacque sul nuovo regolamento. Ma, anche in questo caso, è ancora tutto in alto mare.

BoP e riduzione dell’uso della galleria del vento

Discorso diverso per il BoP (Balance of Perfomance) che non sarà come quello messo in atto nelle categorie Endurance, GT o Turismo, bensì sull’utilizzo della galleria del vento e relativo sviluppo aerodinamico. La proposta prevede che ai migliori team classificati venga ridotto l’utilizzo di gallerie del vento e CFD. Nello specifico le prime tre classificate nel Mondiale si vedranno ridotto l’utilizzo di tali soluzioni del 30%, alla quarta classificata sarà ridotto del 25% e così via fino alla nona e decima che le utilizzeranno al pieno delle potenzialità.

Sulla carta tale soluzione potrebbe essere interessante e favorire un avvicinamento delle performance in vista del 2021. Ma dall’altro lato un team di fondo classifica ha, per forza di cose, un budget già più limitato. E, a prescindere dalle libertà concesse, non avrebbe soldi da utilizzare nella ricerca e nell’utilizzo di galleria del vento e CFD. Ci sono già diversi team che annualmente spendono meno dell’ipotetico budget cup previsto.

E se si introducesse un BoP basato sulle zavorre?

Provocazione! La soluzione migliore, qualora si voglia introdurre il BoP, sarebbe quella di utilizzare la zavorra handicap in base ai risultati ottenuti nelle gare precedenti. Questo sistema si è rivelato, alcune volte, lacunoso in ambito GT o Turismo, ma semplicemente perché le vetture sono completamente diverse fra di loro. Derivando dalle omologhe stradali, si passa da motori anteriori, centrali, posteriori e addirittura a sbalzo. Discorso diverso per la Formula 1, in quando le stringenti normative lasciano poco spazio all’inventiva, fatta eccezione per l’aerodinamica e in minima parte alla Power Unit. Il Compensation Weight (o peso di compensazione) sarebbe di fatto perfetto e di facile applicazione per la massima categoria dell’automobilismo.

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Michele Montesano