Un mondiale di F1 che non è ancora partito, poche certezze e tante domande: in casa Ferrari si guarda già al futuro della SF1000! Questo è l’orizzonte a medio termine: una vettura che alla ripartenza delle competizioni vedremo trasformata. Le attività della fabbrica di Maranello sono sospese fino al tre maggio ma, alla riapertura, gli uomini del Cavallino saranno chiamati a un lavoro di recupero. Andiamo a vedere nello specifico le aree dove, per mezzo dello Smart Working, la monoposto verrà rivista.

Aerodinamica: la caccia alla Mercedes continua!

Per ora le soluzioni aerodinamiche si studiano solamente sulla carta e, in parte, grazie al CFD casalingo. Infatti sono diversi i programmi, in uso sui normali PC, in grado di assolvere calcoli di fluidodinamica e aerodinamica su di un’aerea ristretta. O, grazie all’utilizzo in remoto dei server in fabbrica, si potrebbero provare anche soluzioni più complesse. Ma, nell’ultimo caso, è il blocco concordato dai team a impedire tale pratica.

In quel di Maranello, dopo aver esaminato i dati raccolti nei test di Barcellona, stanno studiando nuove soluzioni correttive da mettere al vaglio e confrontare con il programma di sviluppo già preventivato in precedenza. Nello specifico si starebbe studiando un fondo piatto leggermente modificato nella zona dell’attacco del diffusore, incrementando l’espansione e la deportanza al posteriore. Con quest’ultima che lavorerebbe in stretta sinergia con la nuova ala posteriore e la parte terminarle del cofano motore.

La modifica più marcata interesserebbe il musetto: si sta progettando una soluzione simil Mercedes, che segue anche la filosofia Red Bull. Tale soluzione non sarà di facile introduzione: infatti oltre alla ricerca e studi con il CFD e galleria del vento, servirebbe la realizzazione di un prototipo da sottoporre ai crash test della FIA per la sua omologazione.

Capitolo sospensioni e terzo elemento

Fin dalla presentazione si è speculato sulla natura del terzo elemento della sospensione anteriore della Ferrari. Sulla SF1000 inizialmente si è deciso di montare un terzo elemento meccanico per via dello scarso tempo di sviluppo, oltre al cambio regolamentare previsto per l’anno prossimo e poi slittato al 2022.

La conformazione interna della scocca anteriore permette l’alloggiamento dell’elemento idraulico (sulla falsariga di quello utilizzato da Mercedes e Red Bull) e questa pausa forzata potrebbe aiutare la ricerca e sviluppo di tale soluzione. Ovviamente la discriminante sarà la riapertura del reparto corse, in quanto sarà indispensabile l’utilizzo del banchi dinamometirci per effettuare le simulazioni che serviranno a sviluppare e convalidare la nuova specifica.

Power Unit: ci sarà lo 065 Evo 2?

Il capitolo Power Unit è ancora più delicato: lo stop forzato ha riguardato anche il reparto motori. In Ferrari si era stabilita una road map sull’evoluzione del motore che, verosimilmente, si sarebbe introdotta nei GP in giugno.

Ovviamente il piano è saltato e bisognerà ancora capire se le rosse prenderanno il via con la specifica portata a Melbourne o con l’evoluzione. Si parla di novità soprattutto in camera di combustione per migliorare l’efficienza complessiva: generare più potenza a parità di carburante consumato. Ciò dipenderà anche dalla riapertura della fabbrica e l’utilizzo dei banchi prova.

Alla luce di tutto, la domanda più importante rimane una: quando comincerà davvero questo campionato di F1 2020?

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Michele Montesano