La Scuderia Ferrari è scesa in pista ieri e oggi a Fiorano per portare avanti i lavori sulle gomme da bagnato Pirelli in vista della stagione 2023.

Non è ancora finita la stagione di Carlos Sainz e Charles Leclerc, chiamati a tornare alla guida della F1-75 per due giorni di test sul circuito di Fiorano. A essere messe alla prova le coperture da bagnato progettate dalla Pirelli per la prossima stagione, con l’obiettivo di raccogliere dati su mescole che sono state poco usate nel corso del 2022. Principalmente, il target di Pirelli è quello di trovare mescole che possano rendere più facile il riscaldamento della gomma senza l’uso delle termocoperte.

Full wet e intermedie le gomme provate dalla Ferrari a Fiorano. Credits: TW/@ScuderiaFerrari

Un tema già discusso nei mesi scorsi dal fornitore e dai piloti. Il regolamento 2022 prevedeva già un calo delle temperature delle termocoperte, mentre in ottica futura l’obiettivo sarà quello di abolirle del tutto. Un punto, quest’ultimo, che non ha trovato un grande riscontro tra i piloti. Il test di Fiorano segue quello svolto nei giorni scorsi – sabato 3 e domenica 4 – dall’Alfa Romeo al Paul Ricard con Robert Kubica alla guida della C42.

Oggi a Fiorano tocca a Charles Leclerc guidare la F1-75. Credits: TW/@ScuderiaFerrari

SAINZ IN AZIONE IERI, OGGI TOCCA A LECLERC

La prima delle due giornate è toccata a Carlos Sainz, impegnato a provare sia la gomma intermedia sia la full wet con pista innaffiata dai sistemi presenti a Fiorano. Il tutto documentato dai profili social della Ferrari che hanno mostrato alcuni dei momenti in cui lo spagnolo è sceso in pista con la F1-75 numero 55. In pista, oggi, a continuare il lavoro c’è stato il vicecampione del mondo Charles Leclerc. Anche per lui, programma di lavoro molto simile a quello di Sainz. Per Ferrari saranno questi gli ultimi giri del 2022. Pirelli invece ritornerà ancora in azione settimana prossima al Paul Ricard per provare le gomme slick in versione 2023. Pneumatici, questi, già provati da tutti i team tra Stati Uniti e Messico nel corso del Mondiale.

Mattia Fundarò