Prosegue la querelle tra Michael Andretti e la Formula 1. A parlare del team americano, questa volta, è stato il CEO del Circus, Stefano Domenicali, che come Toto Wolff non si è mostrato molto favorevole all'ingresso di un'undicesima squadra nel Campionato.

La notizia riportata gli scorsi giorni sulla creazione di una nuova factory in Indiana da parte di Andretti, ai più erano risultati quasi come una provocazione verso il Circus sulle reali intenzioni e sulle possibilità economiche della storica famiglia americana.

RICHIESTE DA PARTE DI ALTRE REALTA'

Sull'argomento è ritornato il CEO della Formula 1 Stefano Domenicali, che nell'incontro con i media in vista del GP del Belgio, ha voluto chiarire la posizione della Federazione in merito alla richiesta formulata da Andretti, precisando tra l'altro che anche altre proposte come undicesimo team sono arrivate sul suo tavolo: "Andretti è stato abbastanza esplicito quando ha fatto presente la sua richiesta, ma ci sono altre realtà che hanno inoltrato la stessa richiesta, in un altro modo, cercando di rispettare la riservatezza richiesta dal protocollo che abbiamo messo in atto".

NESSUNA URGENZA DI AUMENTARE IL NUMERO DI SQUADRE

"C’è molto interesse in questo momento, e il nostro compito è valutare con prudenza, perché quando parliamo di Formula 1, dobbiamo avere una squadra o un Costruttore che sia davvero solido, con tutti i requisiti per affrontare un impegno importante a lungo a termine. Allo stesso modo, credo che al momento non ci sia una necessità urgente di aumentare il numero di squadre per avere un vantaggio immediato come Formula", ha proseguito il manager ex Ferrari e Lamborghini ricalcando a grandi linee quanto era già stato dichiarato da Toto Wolff.

OBIETTIVO 24 GARE NEL 2023 

Tanti i temi toccati nel corso dell'intervista da parte di Domenicali, tra cui il calendario del prossimo anno e una novità che potrebbe essere introdotta già nei prossimi anni: "L’obiettivo è avere 24 Gran Premi. Potrebbero essere 23, ma l’ordine di grandezza è quello. E al momento non ci sono progetti a lungo termine per aumentare ulteriormente il numero di gare, lo ritengo un po' il limite con il format attuale, considerando gli sforzi richiesti a tutti coloro che lavorano in questo sport. Attorno a questo numero costruiremo la giusta logica per massimizzare il rapporto domanda/offerta, ovvero scegliere i giusti posti dove andare nell’interesse di tutti. Ci sono molti elementi che prenderemo in considerazione".

MENO PROVE LIBERE

"Futuro? Stiamo lavorando per evolvere alcuni aspetti della gara sprint, il prossimo anno ne vogliamo avere sei in calendario, e insieme alla FIA stiamo finalizzando i dettagli. Credo che per tutti gli spettatori e gli appassionati se in ogni giornata di attività in pista c’è un obiettivo sportivo da raggiungere sia molto meglio".

"Le prove libere sono molto interessanti per gli ingegneri ed i piloti, ma alla fine credo sia più interessante lottare per qualcosa, per un obiettivo. Sarò giudicato come aggressivo, ma credo che sia meglio avere una sessione di prove libere il venerdì mattina e poi lottare per qualcosa, e questo sarà il mio input quando si parlerà di futuro a breve e lungo termine. Sono convinto che sia meglio avere un format che preveda un traguardo da raggiungere ogni volta che si scende in pista".

SALVAGUARDIA DELLE PISTE STORICHE 

Sempre in tema di futuro, inevitabile un commento anche sul futuro di Monaco e Spa dopo le voci che vedrebbero il prossimo weekend come l'ultimo per il tracciato belga: "Monaco? Speriamo davvero di ufficializzare il futuro molto, molto presto, nelle prossime due settimane faremo circolare la versione finale del calendario 2023. Ci tengo a dire che non ho mai detto che questo weekend sarà l’ultimo Gran Premio del Belgio, ma stiamo parlando con tanti promotori, incluso quelli di Spa. L’equilibrio sarà trovare il giusto mix con un terzo delle gare in Europa, un terzo in Medio Oriente, e la parte restante nell’area americana. Il contributo finanziario degli investimenti è molto importante, ma abbiamo sempre detto che le gare storiche anche se non possono garantire i soldi che portano altri promoter, hanno il nostro pieno rispetto.

MONITO A MONZA

"Monza? Abbiamo rispetto per le tappe storiche della Formula 1, Monza quest’anno celebrerà i suoi cento anni di storia, ed è un traguardo eccezionale. Ma, e lo dico da italiano, ho sempre detto che la storia non è sufficiente a garantirsi un futuro, e Monza ha bisogno di aggiornare la sua struttura".

COME ABU DHABI 2021

Domenicali ha anche parlato della strettissima attualità sportiva augurandosi, ovviamente per il business, una conclusione come quella dello scorso campionato: "Che dire? Mi piacerebbe vedere un altro titolo mondiale assegnato all'ultimo giro dell'ultima gara. Ottanta punti sono tanti, ma nella mia precedente esperienza ricordo bene la stagione 2007, quando a due gare dalla fine eravamo indietro di 17 punti (il sistema precedeva 10 punti per il vincitore). Davvero nessuno se lo aspettava, ed invece alla fine Kimi fu campione del mondo. Nella mia posizione non posso commentare, ma credo che nessuno si arrenderà e potremmo anche trovarci davanti a delle sorprese, in questo sport ci sono errori, problemi di affidabilità, variabili legati al meteo, chi può essere certo? Abbiamo tutti i prossimi Gran Premi ‘sold out’ e sono certo che la Formula 1 offrirà un grande spettacolo".

Vincenzo Buonpane