Come già succede in Formula E, ma anche in altri sport (uno fra tutti il calcio), i piloti verranno accompagnati in griglia da ragazzi (e, presumibilmente, anche ragazze), la cui selezione seguirà una guida tutto sommato semplice: i promotori dei Gran Premi, lavorando con le autorità sportive nazionali riconosciute dalla FIA, sceglieranno chi mandare in pista tra i partenti nelle competizioni di go-kart e/o formule minori, basandosi o su un criterio di merito o mediante un’estrazione a sorte. I grid kids verranno impiegati sia nelle gare di Formula 1, sia, dove possibile, nelle gare di Formula 2 e GP3 di supporto.

L’iniziativa, secondo Sean Bratches (Managing Director delle operazioni commerciali in F1), servirà come motivo di ispirazione per i giovani piloti e le loro carriere in pista. Secondo Jean Todt, invece, la novità contribuirà a migliorare l’interesse locale delle varie Nazioni verso l’automobilismo. Di sicuro, come sottolineato da Bratches, per i ragazzi che verranno selezionati “sarà un momento straordinario (…) stare fianco a fianco con i loro eroi e vederli preparare la gara in quei pochi minuti prima del via”.

Si tratta dunque di quella che potremmo definire una win-win situation? Solo il tempo ci dirà come andranno le cose e come questa novità verrà recepita dal pubblico, ma come primo compito bisognerà comprendere nei dettagli e, possibilmente, vedere all’opera la selezione dei candidati, soprattutto in quei paesi dove il bacino dei possibili fortunati è più ridotto (pensiamo a quei Paesi dove la tradizione motoristica non è così forte) o in quelle situazioni dove ci possono essere dietro interessi commerciali. E, considerando che nelle Formule minori la maggioranza di coloro che si presenta al via è di sesso maschile, come la mettiamo con gli annessi e i connessi dell’inadeguatezza all’immagine che ha sancito il pensionamento delle grid girls?

Luca Colombo

 

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