Il consiglio mondiale FIA per la F1, riunito a Londra, ha preso alcune decisioni sulle PU di nuova generazione, che vedranno l'introduzione dalla stagione 2026. I punti discussi, per ora, vertono ancora su questioni più che altro "filosofiche", mentre i dettagli tecnici verranno definiti man mano che la data di introduzione si avvicinerà. Quattro punti fondamentali designano il futuro delle unità motrici in F1.

Spettacolo

Punto primo: mantenere lo spettacolo. Le PU 2026 dovranno mantenere prestazioni simili alle attuali, impiegando come base V6 a combustione interna ad alta potenza specifica. L'idea di base rimane quella di migliorare la competizione in pista, evitando una grossa differenziazione di performance tra i vari Costruttori. Il punto risulta piuttosto interessante, perché a livello concettuale tutto funziona a meraviglia, ma a livello pratico bisognerà trovare la maniera per arginare derive tecniche che vanno ad ampliare la forbice tra i vari fornitori.

Sostenibilità

Punto secondo: sostenibilità ambientale. Le PU del 2026 dovranno aumentare la capacità di "costruzione" per l'energia elettrica del 50% e dovranno impiegare carburanti 100% sostenibili. Anche qui il concetto è chiaro e l'applicabilità è complicata. Per quanto riguarda il contesto "elettrico" ovviamente il progresso tecnologico aiuterà i fornitori nella costruzione di sistemi più efficienti, tuttavia rimarrà da chiarire se, qualora un Costruttore dovesse trovare una via particolarmente efficacie nell'estrarre queste prestazioni, verranno imposti dei performance cap, per rientrare nell'orbita del primo punto. Sui carburanti, invece, la ricerca già ha preso piede da quest'anno: in questo caso i fornitori dovranno vedersela con composizioni accreditate da densità di energia minori.

Nuovi fornitori

Punto terzo: sostenibilità finanziaria. In questo caso l'obiettivo della F1 rimane quello di consolidare le norme finanziarie relative alle PU, così da contenerne i costi. Questo freno dovrebbe rappresentare un beneficio per il quarto punto, ovvero attrarre nuovi fornitori che vadano ad aggiungersi a quelli già in pista. L'attrattività dovrebbe trovare base sia sul contenimento dei costi, sia nel regolamento che permette di avere PU più o meno equilibrate come prestazioni. Non abbiamo bisogno di sottolinearlo ulteriormente: abbiamo davanti un obiettivo molto ambizioso.

Obiettivi secondari

Per percorrere la strada verso questi quattro punti, in FIA hanno anche segnato alcuni obiettivi secondari da portare avanti in congiunzione con le nuove PU. Fondamentalmente si tratta di standardizzare maggiormente la componentistica, ridurre la resistenza aerodinamica, aumentando l'efficienza delle vetture, diminuire dimensioni e pesi delle monoposto. Come detto in precedenza, il punto sull'aerodinamica risulta abbastanza chiaro nel concetto, meno nella realizzazione pratica. Per quanto riguarda la riduzione di dimensioni e pesi, molto probabilmente in F1 hanno tenuto conto del feedback attuale sulle vetture di nuova generazione, giudicate troppo grosse e pesanti.

Luca Colombo

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