Tiene banco nelle ultime ore il "caso" riguardante Matteo Bobbi e Davide Valsecchi, finiti nell'occhio del ciclone in seguito ad uno scambio di battute considerate sessiste in diretta Sky. Nel post-gara del GP di Spagna, infatti, i due si sono lasciati andare ad alcuni commenti relativi ad una ospite presente nel paddock, rimarcandone aspetti, diciamo, non puramente...sportivi. Il tutto in diretta televisiva: un atteggiamento che, in questi tempi di "politically correct" a seconda delle circostanze, non poteva passare inosservato.

Quei commenti inopportuni, poi le scuse

Ma ecco quanto accaduto. Durante la trasmissione Paddock Live Show, in modo assolutamente scherzoso, anche se evidentemente fuori luogo, Matteo Bobbi ha richiamato l’attenzione del collega nel paddock: “Volevo dire a Davide che dietro di lui c’è un bel pacchetto di aggiornamenti, se si gira”. Pronta la risposta di Valsecchi, con la collega Masolin a richiamare all’ordine entrambi: “Già li conosco. Però mi hanno detto che non si può testarli. Io alzo le mani!”.

In parole povere, Bobbi e Valsecchi hanno goffamente sottolineato l’avvenenza, per usare un eufemismo, delle due signorine alle spalle del comasco. Un’uscita, senza dubbio, fuori luogo, abbastanza volgare e per di più fatta in diretta davanti a milioni di spettatori. Per questo motivo, sono arrivate nelle scorse ore le scuse via social di entrambi i protagonisti della vicenda.

“Domenica nel dopo gara sono stato protagonista di una battuta uscita in modo del tutto infelice. Nonostante non fosse nelle mie intenzioni, ho generato un momento sgradevole che ha reso sofferenza alla sensibilità di alcune persone” si legge in una Instagram story di Bobbi, che ha poi continuato chiedendo scusa e ammettendo l’errore commesso. “Mi dispiace, tanto. Domenica, nel dopo gara, sono caduto in uno scambio di battute di cattivo gusto e ho usato parole non adatte e irrispettose. Per questo, vorrei chiedere scusa a chi si fosse sentito offeso, alle donne e a Sky, davvero”, gli ha fatto eco il collega a stretto giro.

Una brutta parentesi da chiudere al più presto

Ora, sgombriamo subito il campo da qualsiasi possibilità di misunderstanding: i commenti di Bobbi e Valsecchi sono assolutamente da censurare e da evitare in diretta su una televisione nazionale, per di più a pagamento. I due in questione sono professionisti, e bisogna dar loro atto che lo dimostrano spesso; certe frasi darebbero fastidio anche nel più scalcagnato bar sport di provincia.

Detto questo, si tratta di un brutto episodio che certamente non si ripeterà. Sky potrà fare quello che vuole, sospendere anche per più gare Bobbi e Valsecchi, però poi qualcuno dovrà dire la verità. E cioè che vedere per forza una mancanza di rispetto, addirittura sessismo, nello scambio di battute tra Bobbi e Valsecchi è un voler cercare a tutti i costi qualcosa che non esiste.

Si è trattato di uno scambio di battute infelice. Certo, poco (anzi, per nulla) professionale; ma sarebbe anche ora di dire basta ai soliti bacchettoni da tastiera, pronti a dare addosso a chi commette una leggerezza (perché di questo stiamo parlando). Senza contare anche il "j'accuse" lanciato da diverse testate generaliste (Corriere e Repubblica in primis) che hanno rilanciato l'episodio, contribuendo a creare un caso. Più che altro, ci permettiamo nel nostro piccolo di fare i complimenti a Federica Masolin, che da anni tiene testa, e lo ha fatto anche stavolta, a un parterre di opinionisti a volte un po’ sopra le righe (detto con tutta la...simpatia immaginabile), e che trova sempre il modo di stemperare e andare oltre con un sorriso. Purtroppo, però, questo oggi non basta più.

La F.1 bacchettona...con chi vuole

E, duole dirlo, qui ci ricolleghiamo ad un vecchio mantra che sempre più spesso ci troviamo costretti a ripetere. Questo Circus dalla faccia pulita e tirato a lucido è quanto più lontano dal motorsport possa esistere. Che poi, attenzione: perché quando c’è da accontentare un pubblico "particolare", non c’è politically correct che tenga.

Un esempio su tutti? Via le grid girls dalla griglia: ohibò, quale bieco simbolo di machismo e sessismo così vecchio stampo, da eliminare dal Circus! Quando però si tratta di fare parate dei piloti negli USA, con tanto di presentazione dei piloti stile Hollywood, allora guai a presentarsi senza avvenenti cheerleaders a mostrare le proprie grazie in pista. Nulla di male, ci mancherebbe: ma tutte le sceneggiate precedenti ce le saremmo evitate volentieri.

Per non parlare poi delle velleità green, del “We Race as One” nei paesi canaglia che più canaglia non si può, e di tanti altri fattori che ci porterebbero fuori strada, ma neanche poi tanto. Tornando a noi, e per chiudere: Bobbi e Valsecchi hanno sbagliato. Lo sanno loro per primi e hanno chiesto scusa. Per par condicio, però, basta anche ad una Formula 1 artificiosamente perbenista che, francamente, inizia a stancare.

Nicola Saglia