Il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha confermato in un tweet di voler ampliare il numero di team presenti sullo schieramento del Mondiale di F1.

Attualmente la griglia di partenza del Mondiale di F1 conta 10 team dal 2017, come conseguenza dell’addio della Manor avvenuto a fine 2016. Nonostante l’attuale stabilità nel numero di team presenti in griglia, l’interesse attorno al Circus è cresciuto sia in termini di fanbase e audience, che di appetibilità commerciale. E con un interesse in continua crescita, come dimostrano i numeri da record degli ultimi anni, sono aumentati anche gli interessati a entrare in gioco.

Da qui nasce la prima vera presa di posizione sul tema da parte del presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem. In un tweet pubblicato nel tardo pomeriggio di lunedì sul suo profilo ufficiale, Ben Sulayem ha svelato la sua intenzione di iniziare un procedimento che permetta a nuovi team di entrare nel Mondiale. “Ho chiesto al mio team in FIA di esaminare l’avvio di un processo di manifestazione di interesse per potenziali nuovi team che vogliano partecipare al Mondiale di F1”, si legge nel tweet.

Il tweet pubblicato da Ben Sulayem sull'apertura a nuovi team in F1.

I POSSIBILI INTERESSATI

La presa di posizione di Ben Sulayem apre quindi ufficialmente la strada a nuovi ingressi. Diverse le case costruttrici che hanno ammesso interesse nella F1 ma come partner di entità già esistenti, come farà Audi che entrerà nel 2026 tramite la Sauber. Nota da tempo è l’intenzione di Andretti di entrare in Formula 1 nel prossimo futuro. Fallito l'acquisto della Sauber a ottobre 2021, nel febbraio del 2022 Michael Andretti aveva fatto domanda alla FIA per l’ingresso nel 2024 come Andretti Global. Una domanda che, dopo un anno, non ha avuto alcuna risposta definitiva. Anzi, la possibilità di un arrivo di Andretti aveva trovato in Toto Wolff e Gunther Steiner due forti oppositori. La loro idea è che la struttura americana non aggiunga valore alla griglia attuale. Un pensiero ampiamente criticato dagli Andretti, Michael e Mario, forti della loro presenza in altre categorie, IndyCar, Formula E e Extreme E su tutte.

Il tweet di Mario Andretti del febbraio 2022 che ufficializzava la domanda del figlio Michael di entrare in F1 dal 2024 come Costruttore.

Che la paura sia quella di ripetere quanto successo nel 2010, quando Marussia, Caterham e HRT entrarono nel Circus per poi uscirne senza lasciare traccia, è plausibile. Ma la F1 è uno sport con un’anima estremamente elitaria e la motivazione è puramente economica. Un 11° team porterebbe le altre 10 squadre presenti attualmente in griglia a guadagnare meno denaro in futuro dai premi che spettano a ciascuna di esse.

“Ad oggi abbiamo 10 team iscritti e dividiamo i premi tra questi 10. Ciascuno di noi ha investito ingenti somme di denaro negli ultimi 10 anni”, aveva spiegato Wolff a Miami in conferenza stampa. “Ognuno dei team qui presenti probabilmente ha investito almeno un miliardo nel progetto F1 nel corso degli anni. Se un team entra, come può dimostrare che sta portando più denaro di quello che dovrebbe investire? Un undicesimo team significa una riduzione del 10% per gli altri. Il valore della F1 è costituito dal numero limitato di squadre, non vogliamo che questo valore diminuisca semplicemente aggiungendo altre squadre”.

COSA PREVEDE IL PATTO DELLA CONCORDIA

Il Patto della Concordia firmato dalle squadre nell'agosto 2020 e valido fino al 2025 ha introdotto una entry fee di 200 milioni di dollari per chi vuole entrare nel Mondiale. La fee di ingresso è stata inserita nell'ultima versione del Patto con lo scopo di diminuire le perdite che un 11° team causerebbe. I 200 milioni verrebbero infatti suddivisi in parti uguali tra gli altri 10 team che riceverebbero 20 milioni di dollari a testa. Un premio di consolazione per dover avere a che fare con un concorrente in più.

Mattia Fundarò