La notizia del passaggio di Fernando Alonso in Aston Martin al posto di Vettel ha colto di sorpresa molti degli addetti ai lavori. L’asturiano era già dato per certo al fianco di Ocon anche per il 2023, quando ha deciso di stupire tutti con una scelta per molti versi coraggiosa. Una vera e propria sfida, l’ennesima di una carriera alla Michel Vaillante dei giorni nostri.

Una storia fatta di coraggio e… solenni cantonate

Che Alonso si imbarchi in un’avventura nuova non è certo una cosa che lascia sopresi. La carriera dell’asturiano è costellata di scelte e decisioni quantomeno controverse, che spesso non hanno dato i risultati sperati. A partire dalla separazione dalla Renault a fine 2006 per andare in McLaren, salvo poi tornare sui propri passi un anno dopo, complice la convivenza non certo facile con il baby fenomeno Lewis Hamilton.

L’epopea in Ferrari è stata quella vissuta forse più intensamente da Alonso, con quel 2010 a sfiorare il titolo svanito nella notte scintillante di Abu Dhabi. Da lì altre quattro stagioni condite da gioie (poche) e dolori (tanti), conclusi con l’addio a fine 2014, destinazione ancora McLaren, nel frattempo passata alle power unit Honda, con tanto di annunci in pompa magna e dichiarazioni roboanti a riportare alla memoria i fasti degli anni ’80-’90.

Peccato, soprattutto per Alonso, che oltre alle parole ci fosse veramente poco. I motori giapponesi si rivelano poco potenti (come dimenticare il “GP2 Engine” urlato via radio a Suzuka) e soprattutto inaffidabili, tanto che Fernando stesso perde ogni speranza e dà l’arrivederci al Circus a fine 2018, per concentrarsi su 500 Miglia di Indianapolis (alla ricerca della Triple Crown dopo la conquista di Le Mans) e sulla Dakar. Avventure affrontate alla grande, dove la vittoria (almeno negli States) sembrava a portata di mano.

Fernando in British Green: quali prospettive?

Ora, se la voglia a 41 anni di Alonso di rimettersi in gioco non stupisce, è in ogni caso lecito chiedersi a cosa potrà portare questa nuova partnership. “Conosco Lawrence e Lance da molti anni ed è evidente che hanno l'ambizione e la passione di avere successo in Formula Uno”, ha dichiarato Fernando, al solito ottimista e pronto alla sfida.

I parametri da valutare però, sono tanti; in primis, la squadra. Se è vero che Lawrence Stroll, da quando ha rilevato la Force India, facendola diventare prima Racing Point e poi Aston Martin, ha sempre messo come target la conquista del Mondiale, i risultati sono stati deludenti.

Il 2022, poi, rischia di essere una sconfitta pesante, con il team di Silverstone che veleggia in penultima posizione, davanti solo alla Williams. A questo punto, il ruolo di Alonso non può essere che quello del fenomeno che arriva e risolleva una situazione catastrofica, cosa che non è riuscita ad un Sebastian Vettel svuotato dopo gli anni in Rosso.

Ecco la differenza tra i due è proprio questa: se il ritirando Seb pare completamente sfinito, Alonso ha le energie e la grinta di un rookie, che vuole continuare a mettersi in gioco. Francamente, ad oggi pare questo l’unico fattore che possa dare una scossa ad un team in netta difficoltà. Tra le due parti, chi ci guadagna è certamente la squadra, che si mette in casa un fenomeno in grado di dare soluzioni ai tanti problemi che la attanagliano. Attenzione però: Alonso non farà certo lo scudiero di Stroll jr., che rischia di finire ulteriormente scornato nella sfida interna con il team mate.

Alpine, Piastri in arrivo!

Con l’addio di Alonso, Alpine potrebbe avere risolto il “problema Piastri”. L’australiano, attualmente terzo pilota, deve per forza essere la prima scelta per la casa anglo-francese, che ha blindato Ocon fino al 2024. Si aspetta a giorni se non a ore l’annuncio di Oscar, accostato per lungo tempo alla Williams.

Proprio a Grove, chi dormirà sonni leggermente più tranquilli sarà Nicholas Latifi, che era l’indiziato numero uno a lasciare il posto a fine stagione, nonostante il padre sia uno dei maggiorenti del team inglese. Vedremo quali saranno le decisioni dei team, ma al momento le prospettive sono queste, anche se De Vries dalla F.E potrebbe giocare un brutto tiro al canadese.

Insomma, in un’estate già ricca di temi di per sé, ci ha pensato Fernando Alonso a mettere ancora carne al fuoco. Non resta che fargli i migliori auguri, oltre a levarsi il cappello per il coraggio mostrato in una scelta tutt’altro che scontata.

Nicola Saglia